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Il quadro di van Huyusum rubato dai nazisti torna a Firenze

Il prossimo 19 luglio il “Quadro di fiori” di van Huyusum, rubato dalla Galleria di Palazzo Pitti a Firenze dai nazisti, tornerà a Firenze dopo 75 anni

Appello del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt affinché Il Vaso di fiori di Jan van Huysum, sottratto a Palazzo Pitti da soldati della Wehrmacht durante la Seconda Guerra Mondiale, possa ritornare a Firenze

Il prossimo 19 luglio il “Quadro di fiori” di van Huyusum, rubato dalla Galleria di Palazzo Pitti a Firenze dai nazisti, tornerà a Firenze dopo 75 anni

Il “Quadro di fiori” di van Huyusum, rubato dalla Galleria di Palazzo Pitti a Firenze durante la ritirata delle forze di occupazione tedesche nel 1944, tornerà presto al suo posto.

Il processo di restituzione di quest’opera d’arte, che è stato lungo e laborioso, ha ricevuto un’accelerazione grazie all’opera di diplomazia culturale tessuta tra l’Italia e la Germania, portata avanti attraverso le diverse interlocuzioni che il Ministro per i beni e le attività culturali ha avuto a Venezia, prima, con il Ministro per la politica estera culturale della Repubblica federale tedesca, Michelle Müntefering, e a Roma, in seguito, con la Ministra tedesca incaricata per la Cultura e i Media, Monika Grütters.

Il ritorno del dipinto, che era in possesso di privati e che adesso è stato acquisito dalle autorità tedesche, è l’esito del lavoro del Comitato integrato per il recupero e la restituzione dei beni culturali, che il Ministro Bonisoli ha voluto riattivare e allargare, prevedendo la partecipazione anche di una delegazione del Ministero degli Esteri e una del Ministero della Giustizia.

Una restituzione resa possibile anche grazie all’attenta attività di indagine portata avanti dalla Procura di Firenze che ha permesso di ricostruire l’itera vicenda, individuando le modalità di acquisto e di fuoriuscita del quadro dal territorio nazionale, e che aveva provveduto già ad avviare delle procedure internazionali per la restituzione.

«Voglio ringraziare per la collaborazione il collega della Farnesina – ha detto il Ministro Bonisoli – che ha messo a disposizione la rete diplomatica italiana attraverso la quale è stato possibile portare a termine questa operazione di restituzione. Pur avendo saputo di questa restituzione già da un paio di settimane, avevamo mantenuto fino ad oggi il riserbo perché si stava pensando di organizzare la restituzione in coincidenza con la visita del Presidente della Repubblica Federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, che sarà in Italia nel mese di settembre. Il ritorno in Italia del ‘Quadro di Fiori’ di van Huyusum è un’ulteriore conferma dell’efficacia della diplomazia culturale. E io sono particolarmente orgoglioso di essere riuscito ad avviare questo sistema virtuoso di dialogo tra diversi Paesi, utile anche come strumento per contrastare il mercato illegale di beni culturali. Voglio ringraziare, a tal proposito, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, con la loro attività investigativa svolgono un ruolo importantissimo nella protezione del nostro patrimonio culturale. Anche noi abbiamo proceduto alla restituzione di diversi oggetti al Messico e alla Cina e altre restituzioni avverranno nei prossimi mesi. Tra queste anche quella di una statua di Andrea Della Robbia, raffigurante Santa Maria Maddalena, che sarà restituita alla Germania durante una cerimonia a Berlino appena saranno completate alcune procedure burocratiche».

Il prossimo 19 luglio l’opera dell’artista van Huyusum, per la quale il direttore degli Uffizi Schmidt aveva lanciato un provocatorio appello, sarà nuovamente esposta nella Galleria di Palazzo Pitti. Oltre a Bonisoli e al titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi, in rappresentanza del Governo italiano, parteciperà alla cerimonia di restituzione dell’opera il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.

Infine, è di appena qualche giorno fa la restituzione all’Italia, sempre da parte della Germania, di una testa di marmo di epoca romana che era stata trafugata dal nostro Paese tra il 1944 e l’inizio degli anni ’60 ed era stata acquistata dal Museo Archeologico dell’Università di Münster.

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