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Specialistica ambulatoriale: accordo tra Sisac e sindacati

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Sisac e sindacati firmano l’Accordo per la specialistica ambulatoriale. Il Sottosegretario Coletto: “Ora avanti per concludere tutte le trattative in corso”

“Voglio esprimere soddisfazione per l’avvenuta sottoscrizione dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con gli Specialisti Ambulatoriali, i Veterinari e le altre Professionalità Sanitarie (Biologi, Chimici e Psicologi)” dichiara il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto, che prosegue, “Al termine di una contrattazione serrata, ma proficua la SISAC e le organizzazioni sindacali hanno dimostrato di potersi incontrare e mediare le posizioni reciproche per fornire un valido strumento di regolamentazione del rapporto di lavoro utile, tanto alla categoria quanto alle Amministrazioni che impiegano tale personale”.

L’intesa raggiunta tra le parti consente di adeguare il trattamento economico dei medici e dei professionisti, erogando a regime circa 40 milioni di euro annui.

“Questo ACN, che riguarda circa 18mila medici e professionisti della sanità che forniscono assistenza per 22 milioni di ore annue, è un buon viatico per concludere le trattative di tutti i settori e aree negoziali ancora in attesa” conclude Coletto.

Novità importanti riguardano gli accessi agli incarichi per snellire le procedure di ingresso e favorire  il ricambio generazionale, l’integrazione dell’assistenza specialistica con le forme organizzative degli altri medici convenzionati, l’istituzione di modalità di incentivazione dell’attività piena in favore del SSN, la perequazione dei trattamenti economici.

Coletto è intervenuto poi anche sull’aumento dei posti a Medicina annunciato dal MIUR: “In questo momento di allarme per la carenza di medici specialisti, che andrà avanti per almeno altri 5 o 6 anni, è sicuramente necessario l’aumento delle borse formative post laurea, in numero proporzionato ai laureati in Medicina. Ma è altrettanto necessario che per qualche tempo aumentino anche le matricole in Medicina, che non significa aver tolto il numero chiuso, ma vuol dire garantire per il futuro copertura certa e programmazione meno problematica della dirigenza medica all’interno degli ospedali”.

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