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Mercatone Uno, Di Maio: obiettivo cassa integrazione

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Il secondo fallimento di Mercatone Uno al centro del tavolo ministeriale convocato per domani: in ballo il futuro di 1800 dipendenti

Tavolo al Ministero dello Sviluppo sul caso Mercatone Uno: il vicepremier e Ministro Di Maio punta ad attivare la Cigs per gli oltre 1800 lavoratori

Il fallimento bis di Mercatone Uno, arrivato come un fulmine a ciel sereno per gli oltre 1800 dipendenti, è stato al centro di un tavolo urgente convocato oggi al Ministero della Sviluppo. E un altro si terrà il prossimo 30 maggio con creditori e fornitori.

Intanto, come ha spiegato il vicepremier e Ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, “l’obiettivo minimo da attuare subito è la cassa integrazione per i lavoratori. Ce la metteremo tutta”.

Mentre fuori dal Mise protestavano i dipendenti, Di Maio nonostante la batosta elettorale alle europee e alle comunali, ha spiegato che “il tribunale di Bologna deve autorizzare la procedura di amministrazione straordinaria e riprendere l’esercizio provvisorio il prima possibile. Così da consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali”. Poi partirà “la fase di reindustrializzazione per dare un futuro certo ai lavoratori”.

Codacons chiede al Governo un fondo speciale

Sul fallimento di Mercatone Uno il Governo deve intervenire con urgenza per garantire i diritti dei clienti ed evitare che i consumatori perdano i soldi già versati per l’acquisto di beni venduti e mai ricevuti. Lo afferma il Codacons, che chiede provvedimenti ad hoc a tutela degli utenti.

“Il Governo deve istituire un fondo per rimborsare integralmente quei cittadini che hanno acquistato mobili o altri beni venduti da Mercatone Uno versando in anticipo il denaro senza però ricevere la merce – spiega il presidente Carlo Rienzi –. In caso di fallimento di una società, infatti, i clienti sono l’ultima ruota del carro, e anche inserendosi tra i creditori sarà quasi impossibile per loro rientrare in possesso delle somme versate”.

“Per tale motivo chiediamo oggi al Governo di attivarsi per tutelare i cittadini coinvolti nella chiusura dei punti vendita di Mercatone Uno, garantendo loro il rimborso di quanto pagato nei casi di mancata consegna della merce, istituendo un apposito fondo di garanzia” conclude Rienzi.

Serracchiani: “Subito misure per l’occupazione”

“Con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle amministrazioni regionali e locali interessate, si adottino subito misure finalizzate a garantire la continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori della rete commerciale Mercatone Uno”.

Lo chiede un’interrogazione depositata alla Camera dei Deputati dal Pd, a prima firma della capogruppo dem in commissione Lavoro, Debora Serracchiani.

Il documento, che chiede di conoscere “quali siano stati gli interventi di monitoraggio messi in atto dal Mise sulla situazione gestionale e finanziaria della Shernon Holding e come si giustifichi la circostanza che l’epilogo sia stato appreso solo a mezzo stampa o social”, è inteso a sollecitare l’adozione di “urgenti iniziative, anche di carattere normativo, affinché il sistema dei controlli sulla gestione delle situazioni di crisi aziendale riesca ad essere più efficace e tempestivo, prevenendo azioni e comportamenti elusivi degli obblighi contrattuali e normativi”.

Indicando “la tardività dell’iniziativa di convocare l’apposito tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, all’indomani del fallimento della Shernon Holding”, l’interrogazione evidenzia “un’ombra sull’efficacia dell’azione di tutti coloro che, a cominciare dal Mise, avrebbero dovuto, a vario titolo, vigilare sulla gestione e sugli adempimenti conseguenti all’affidamento della rete commerciale alla Shernon Holding”.

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