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Race for the cure: in gara anche le donne della Coldiretti

Le imprenditrici della Coldiretti partecipano alla Race for the cure, la corsa amatoriale per la raccolta fondi per la prevenzione del tumore al seno

Le imprenditrici della Coldiretti partecipano alla Race for the cure, la corsa amatoriale per la raccolta fondi per la prevenzione del tumore al seno

Le imprenditrici della Coldiretti partecipano alla Race for the cure, la corsa amatoriale per la raccolta fondi per la prevenzione del tumore al seno

Imprenditrici agricole da tutta Italia in gara per Race for the cure, la tradizionale corsa amatoriale dedicata alla raccolta di fondi per la prevenzione del tumore al seno che quest’anno compie 20 anni. L’iniziativa è delle donne della Coldiretti che al Villaggio allestito al Circo Massimo a Roma porteranno domenica 19 maggio una vera e propria “squadra” per prendere parte all’iniziativa di solidarietà.

Ma accanto alla Race for the cure le imprese agricole in rosa promuovono anche una serie di appuntamenti a partire dai laboratori didattici rivolti a grandi e piccoli per insegnare i principi della stagionalità e della sana alimentazione, di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie. Gli italiani non a caso – ricorda Coldiretti – sono sempre più attenti al cibo che consumano e hanno scoperto il valore salutistico degli alimenti con effetti rilevanti sulle scelte dei prodotti che mettono nel carrello.

In tale ottica al Villaggio Race for the cure le donne della Coldiretti raccoglieranno anche le firme per la petizione Europea dei Cittadini “EatORIGINal – Unmask your food” per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Una misura indispensabile per garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare, in una situazione in cui i prodotti extracomunitari sono 4 volte più pericolosi di quelli comunitari e 12 volte di quelli Made in Italy ma vengono spesso spacciati per locali a causa dell’assenza di informazioni sulla reale provenienza.

“Le esperienze di agricoltura sociale e di educazione alimentare portate avanti in questi anni dimostrano che i temi della solidarietà e della sana alimentazione come mezzo di prevenzione delle malattie sono da sempre patrimonio delle imprenditrici agricole della Coldiretti – sottolinea Floriana Fanizza, nuova responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa – e sono dunque naturali i il nostro impegno e la nostra partecipazione a questa importante iniziativa che coinvolge tutte le donne italiane”.

In Italia quasi un’azienda agricola su 3 (29%) è oggi “rosa” portando un profondo apporto in termini di innovazione e sostenibilità all’agricoltura italiana grazie alla capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.

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