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Poliomielite: piano di risposta del Ministero a eventuale epidemia

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Poliomielite: il ministero della Salute su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha predisposto il Piano nazionale di preparazione e risposta a una epidemia

Il ministero della Salute, dietro esortazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a tutti i membri, ha redatto il Piano per la pronta risposta ad una eventuale reintroduzione di poliovirus o epidemia di poliovirus.

Scopo del documento è quello di definire, predisporre e coordinare le azioni da intraprendere in vista di un eventuale focolaio epidemico da PV, sia selvaggio sia vaccino derivato (VDPV), al fine di bloccarne la trasmissione entro 120 giorni dalla conferma del primo caso di infezione.

L’OMS, il 13 maggio 1988, quando la malattia era endemica in 125 Paesi e paralizzava oltre 350 mila bambini ogni anno, incluse nel suo Expanded Program on Immunization, la risoluzione WHA 41.28, con l’obiettivo di eradicare il virus della poliomielite attraverso strategie vaccinali mirate ad aumentare i livelli di immunizzazione della popolazione e il potenziamento delle sistemi nazionali di sorveglianza.

Il 21 giugno 2002 la regione Europea è stata certificata ufficialmente libera da poliomielite (polio-free) e nel settembre del 2015 è stata annunciata l’eradicazione del poliovirus selvaggio (WPV) tipo 2.

L’Italia, pur essendo stata ufficialmente certificata polio-free il 21 giugno 2002, è un paese libero dalla polio fin dagli anni ’80 (l’ultimo caso autoctono si è manifestato nel 1982 e gli ultimi casi importati nel 1984 dall’Iran e nel 1988 dall’India).

La ricomparsa della malattia, tuttavia, è sempre possibile, fintanto che ci saranno zone del mondo in cui la malattia è presente e diffusa.

Infatti, nonostante gli sforzi e i progressi effettuati dai diversi Paesi si sono registrati negli ultimi anni diversi focolai di infezione da poliovirus (PV) soprattutto in Asia centrale e Africa centrale.

Questi episodi possono rappresentare una preoccupazione per la possibile diffusione di focolai epidemici, anche in paesi polio-free, favoriti dai viaggi e flussi internazionali; per questo motivo l’OMS ha esortato i Paesi membri a redigere un Piano per la pronta risposta a una eventuale reintroduzione di poliovirus eo epidemia di poliovirus, da affiancare al Piano nazionale per il mantenimento della stato polio-free.

Che cos’è

La polio, o poliomielite, è una malattia infettiva causata da poliovirus, virus a RNA appartenenti al genere Enterovirus. Esistono tre sierotipi di poliovirus: 1, 2, e 3.
Le cellule umane sono provviste di specifici recettori proteici ai quali i poliovirus possono aderire e quindi penetrare nelle cellule suscettibili. Il virus infetta le cellule dell’orofaringe, le tonsille, i linfonodi del collo e l’intestino tenue.

L’infezione evolve attraverso cicli di replicazione virale, determinando la distruzione delle cellule infette. Una volta instaurata l’infezione, i poliovirus possono raggiungere il sistema nervoso centrale attraverso la barriera emato-encefalica, tramite il torrente ematico o attraverso le fibre nervose. Quando soggetti non immuni sono esposti a poliovirus selvaggi si possono avere infezioni inapparenti prive di sintomi, con pochi sintomi (febbricola, nausea, diarrea), meningiti asettiche, o forme paralitiche. Solo l’1% circa delle infezioni si manifesta come malattia riconoscibile clinicamente.

Il periodo di incubazione varia da 4 a 35 giorni, tipicamente 7-14 giorni. I sintomi clinici iniziali possono includere febbre, affaticamento, mal di testa, vomito, costipazione (o meno comunemente diarrea), indolenzimento del collo e dolore agli arti. La moltiplicazione virale distrugge i neuroni motori che non rigenerano, esitando nell’inabilità funzionale dei muscoli interessati, anche se in alcuni casi è possibile recuperare la funzionalità muscolare in modo completo. Non esistono farmaci in grado di curare questa malattia; l’unica possibilità è rappresentata dalla prevenzione attraverso vaccinazione.

L’Italia è stata ufficialmente certificata “polio-free” il 21 giugno 2002, anche se l’ultimo caso che si è manifestato nel nostro paese risale al 1982.

La ricomparsa della malattia, tuttavia, è sempre possibile, fintanto che ci saranno zone del mondo in cui la malattia è presente e diffusa. Resta pertanto attiva la sorveglianza dei casi di paralisi flaccida acuta (PFA), una delle complicanze più gravi della poliomielite.

Per approfondire: Sorveglianza poliomielite (paralisi flaccide acute).

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