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Trastulli Toscani: video e un contest raccontano la regione con i dolci

La Toscana punta sui dolci della tradizione per raccontare il territorio e la propria identità culturale con 11 video e il contest Trastulli Toscani

La Toscana punta sui dolci della tradizione per raccontare il territorio e la propria identità culturale con 11 video e il contest Trastulli Toscani

La Toscana punta sui dolci della tradizione per raccontare il territorio e la propria identità culturale con 11 video e il contest Trastulli Toscani

La Toscana punta sui dolci della tradizione per raccontare il territorio e la propria identità culturale. I dolci sono molto legati alle festività religiose con un forte valore identitario, sono simbolo di condivisione e accoglienza, di festa e ricorrenza. Raccontano di tradizioni, storie familiari e generazionali, di identità e peculiarità. Ogni piccolo borgo ha il suo dolce, ogni ricorrenza ha le sue “chicche”, tenerne traccia è il modo di riappropriarsi di una memoria che rischia di scomparire.

Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano prodotti del territorio ha realizzato 11 video sui dolci tipici toscani. “Trastulli Toscani”, questo è il titolo, che esprime l’idea di svago, passatempo divertente. Un modo per passare del tempo, coccolandosi, tanto che in Toscana “trastullini”, erano chiamati i semi di zucca tostati e salati.

Ogni dolce è emblema di una città Toscana a cui è particolarmente legato per tradizione e poi ci sono i cantuccini, come prodotto simbolo, dell’accoglienza di questa regione.

Firenze: Schiacciata alla fiorentina, Prato: le Pesche, Pistoia: i Brigidini, Pisa: la Torta coi becchi, Arezzo: Il castagnaccio (Badino), Livorno: la Schiaccia Briaca dell’Isola d’Elba, Siena: il Panforte, Lucca: il Buccellato, Massa Carrara: la Torta di Riso, Grosseto: lo Sfratto di Pitigliano.

Non solo, Trastulli Toscani è anche un contest che parte oggi per raccontare la Toscana dalle radici ai giorni nostri. I dolci della tradizione, le ricette delle nonne, quelle tramandate nei secoli, ma anche le versioni familiari, le reinterpretazioni o le nuove proposte, diventano il punto di partenza per raccontare le storie e il vissuto di una regione.

Con questo scopo nasce il contest: “Trastulli Toscani” presentato da Vetrina Toscana, una raccolta delle antiche ricette perché non vadano perse e uno sguardo a come queste si adattano alle esigenze di oggi. Soprattutto, un momento di racconto. Cittadini, blogger, giornalisti italiani e stranieri sono chiamati a raccontare la loro Toscana, o un ricordo legato a questa regione, attraverso la storia di un dolce. Il contest inizierà il 17 aprile e terminerà il 17 luglio 2019. Per info e regolamento: www.vetrina.toscana.it.

Il testo inviato dovrà raccontare un’esperienza o una storia legata alla ricetta inviata. Tutti i testi e le ricette valutate positivamente saranno pubblicate su www.vetrina.toscana.it

I migliori 50 testi selezionati verranno premiati in un apposito evento organizzato dalla Regione Toscana.
Questi stessi testi verranno pubblicati attraverso un e-book gratuito scaricabile dai siti istituzionali.

Infine, sempre i dolci, sono protagonisti di: “dulcis in primis”, iniziativa promossa dalla Regione Toscana, riservata agli istituti alberghieri che si sfideranno preparando dolci tipici della tradizione toscana. La finalità è quella di valorizzare la cucina del territorio utilizzando i prodotti tipici toscani di qualità.

Tra sacro e profano, tra tradizioni contadine e la cucina dei monasteri, i dolci scandivano le varie stagioni in una sorta di calendario del gusto, perché il dolce era simbolo di occasioni speciali, ricorrenze e feste.

Il pan di ramerino, veniva consumato esclusivamente nella Settimana Santa prima di Pasqua. Ormai nelle panetterie e nei forni di Firenze si trova per tutto l’anno, ma prima era in vendita solo il Giovedì Santo, quando veniva comprato e portato a far benedire in chiesa.

Oggi che i dolci sono alla portata di tutti, in ogni momento, diventa importante non dimenticare da dove nascono certi tradizioni e certi sapori.

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