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Teatro del Maggio, Luisi dirige il ciclo Schubert/Mahler

Domenica 14 aprile nuovo appuntamento con il maestro Fabio Luisi alla guida dell’Orchestra del Maggio Fiorentino: in programma la Sinfonia n. 1 in re maggiore D. 82 di Franz Schubert e nella Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler

Fabio Luisi al Maggio Fiorentino (foto Pietro Paolini)

Penultimo appuntamento domenica 14 aprile alle 16:30 con il ciclo delle sinfonie di Franz Schubert e Gustav Mahler dirette dal maestro Fabio Luisi (l’ultimo, che coincide con il primo concerto sinfonico all’interno dell’LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino, si terrà il 4 maggio) che dirigerà l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nella Sinfonia n. 1 in re maggiore D. 82 di Franz Schubert e nella Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler.

Schubert: Sinfonia n. 1 in re maggiore
Se nell’Ottocento la sinfonia rappresentava per molti compositori un banco di prova temutissimo e un cimento da affrontare solo dopo una consolidata esperienza, per Schubert era una forma musicale come un’altra per esercitare il proprio talento. Il primo lavoro in campo sinfonico risale infatti al 1813, quando il teenager Schubert – che di anni ne aveva solo sedici – firma la Sinfonia n. 1 in re maggiore. Seguendo il modello di Haydn e Mozart, riferimenti imprescindibili per il giovane compositore, Schubert affronta la sinfonia senza tentennamenti mostrando una scrittura aggraziata e sicura. Dal vigoroso Allegro vivace del primo movimento, allo sfavillante Allegro del quarto, passando per un Andante cantabile e un baldanzoso Minuetto, Schubert effonde nella sua prima opera sinfonica uno spirito leggiadro che strizza l’occhio alle galanterie settecentesche e alla gioiosa amabilità di tradizione viennese.

Mahler: Sinfonia n. 5 in do diesis minore
Sinfonia puramente strumentale, la Quinta è l’opera della piena maturità mahleriana e rappresenta lo spartiacque tra le prime sinfonie, legate al mondo fiabesco del Wunderhorn, e le ultime, segnate dall’intimo lirismo e dalle atmosfere luttuose dei lieder di Friedrich Rückert. Mahler inizia a comporla nel 1901, anno doloroso in cui il compositore, colpito da un’emorragia, ha sfiorato la morte. I cinque movimenti della sinfonia formano tre grandi blocchi riconoscibili per affinità tematiche ed espressive e il clima funereo che distingue il primo blocco, formato dai due primi movimenti, è chiaramente espressione diretta della sofferenza privata dell’autore. Ad aprire la Quinta è infatti una drammatica e cupa frase della tromba che innesca una marcia funebre, reminiscenza della musica ascoltata dalle guarnigioni militari durante l’infanzia nonché marchio indelebile nella memoria sonora mahleriana. E anche il secondo movimento, l’Allegro, condivide con il primo la stessa disperazione, proponendo un’elaborazione dei materiali ascoltati in precedenza. Il cuore della sinfonia è costituito tuttavia dall’imponente Scherzo che segna il momento di svolta emotiva ed esistenziale (fu infatti composto nel 1902, anno felice in cui Mahler torna a Maiernigg accompagnato dalla giovane sposa Alma). Il contrasto con i primi due movimenti è nettissimo: l’angoscia è soppiantata dai toni scherzosi del Ländler, da ritmi di valzer e nostalgiche melodie. Al celeberrimo Adagietto per archi e arpa, che apre il terzo blocco, è demandato il compito di alleggerire l’atmosfera in un interludio di pura estasi sonora e di abbandono delle cose del mondo, mentre il Rondò finale, tra riprese tematiche, corali di ampio respiro e fughe, sancisce la vittoria della vita sul dolore e sulla morte.

Sempre domenica 14, alle 17, al Teatro Goldoni è in programma il concerto della Camerata Strumentale Fiesolana diretto dal maestro Alessandro Moccia (concerto in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole) che vede in programma l’Ouverture in do maggiore da L’Olimpiade RV 725 di Antonio Vivaldi, la Sinfonia in do minore per archi J-C 9 di Giovanni Battista Sammartini, la Sinfonia in si minore per archi e basso continuo RV 169, Al Santo Sepolcro di Antonio Vivaldi, la Sinfonia in si bemolle maggiore di Fortunato Chelleri ,l’Ouverture in do maggiore dal Giustino RV 717 di Antonio Vivaldi, la Sinfonia in sol maggiore J-C 39 di Giovanni Battista Sammartini, la Sinfonia in si bemolle maggiore di Antonio Brioschi e il Concerto per archi in sol minore RV 156 di Antonio Vivaldi.

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