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Giornata del mare: sui fondali il 77% dei rifiuti è plastica

Nelle acque dell'Arcipelago Toscano restano ancora decine di ecoballe di rifiuti plastici a 5 anni dall'incidente della motonave Ivy: il WWF chiede interventi urgenti

Oggi si celebra la Giornata del mare e della cultura marina in ricordo della tragedia della petroliera Haven, naufragata l’11 aprile del 1991 nel mar Ligure: presentata la campagna #IoSonoMare

Oggi si celebra, per il secondo anno, la Giornata del mare e della cultura marina in ricordo della tragedia della petroliera Haven, naufragata l’11 aprile del 1991 nel mar Ligure.

Per l’occasione è stata presentata la campagna #IoSonoMare, promossa dal sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo, per valorizzare l’attività di monitoraggio sull’ambiente marino che il Ministero dell’Ambiente svolge costantemente da anni, in collaborazione con ISPRA, le Regioni, le ARPA costiere e le Aree Marine Protette.

“Vogliamo tenere i riflettori accesi sul mare, coinvolgendo i cittadini, da oggi al 2 dicembre, quando inizierà a Napoli la Conferenza delle parti della Convenzione di Barcellona che quest’anno siamo orgogliosi di ospitare” afferma Costa. “Il mare unisce i popoli più che dividerli, e sempre più deve essere un ponte tra diverse culture per promuovere una cultura comune, condivisa, che è la cultura del mare. Per questo proporrò alla Cop di Napoli l’istituzione di aree marine transnazionali, ne immagino una pionieristica tra Italia, Africa e partner europei”.

Arrivano dati confortanti e altri meno dall’attività di monitoraggio del mare. Se l’Agenzia Europea per l’Ambiente, promuove la qualità delle acque costiere in Italia per la balneazione, giudicata “al 90% eccellente”, ponendo l’Italia al di sopra della media europea, meno bene va quanto alla pulizia delle spiagge.  In 64 arenili sono stati trovati oltre 770 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia per un totale che supera i 180 mila oggetti spiaggiati. Poco soddisfacente anche la situazione dei fondali marini: il range finale di oggetti ritrovati per chilometro quadrato è compreso tra 66 e 99 e il primato, con il 77%, spetta alla plastica.

“In fondo al mare ci sono buste, bottiglie, contenitori per alimenti e attrezzi da pesca. Con la legge “Salvamare” contiamo di dare un contributo a risolvere questa emergenza. Non è possibile che su 150 tartarughe morte spiaggiate, i ricercatori ci dicano che tre su quattro presentano plastica nel corpo”.

WWF Italia: un mare di attenzioni, un’agenda di priorità

Un mare di attenzioni, un’agenda di priorità. È questo lo slogan del WWF in occasione del lancio di oggi della Campagna del Ministero dell’Ambiente #IOSONOMARE. Lo slogan è conseguente all’impegno dell’Associazione del Panda che ha  raccolto 729.000 firme sulla petizione #plasticfree per salvare i mari italiani e circa (ad oggi) 400.000 firme per chiedere un Trattato vincolante contro l’inquinamento marino da plastica , per  arginare l’invasione della plastica nel Mediterraneo (il 95% dei rifiuti nei nostri mari è composto da plastica, 134 sono le specie marine minacciate dalla ingestione della plastica) e negli Oceani (sono oltre 8 milioni le tonnellate di plastica che vengono riversate ogni anno in mare e 700 le specie minacciate dalla plastica nel mondo).

«Sia in Italia che nel mondo il WWF è in prima linea per la difesa degli oceani. L’Italia deve fare di più per il mare di biodiversità su cui letteralmente ‘galleggia’ la nostra penisola che per le sue coste che spesso sono sottoposti ai fenomeni estremi legati ai cambiamenti climatici e che sono sempre più a rischio»Dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi dichiara: «Quello lanciato dal ministero dell’Ambiente è l’avvio di un percorso nel quale chiediamo di aggiungere una agenda di priorità a tutela del mare in quattro mosse: un pacchetto normativo che rilanci la leadership Europa dell’Italia come Paese #plasticfree; più SIC marini e più forza alle Aree Marine Protette (AMP); dare finalmente gambe e concretezza alla Strategia Marina Nazionale; mettere fine al sovrasfruttamento delle risorse ittiche e dare sostegno alla piccola pesca».

Il disegno di legge SalvaMare (approvato il 4 marzo in Consiglio dei Ministri e in attesa di essere trasmesso in Parlamento) costituisce un primo passo che deve essere integrato e migliorato rispetto ai meccanismi di conferimento dopo la raccolta in mare, di gestione dei materiali recuperati da destinarsi non solo allo smaltimento ma al recupero, in coerenza con gli obiettivi di economia circolare, ai sistemi incentivanti e alla formazione per i pescatori.

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