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Tumori: oltre 6mila casi all’anno da Papilloma Virus

Infezione anale da HPV: alert per i maschi che fanno sesso con i maschi HIV positivi, lesioni fino a un individuo su due

Sono oltre 6.500 i nuovi casi di cancro l’anno riconducibili all’infezione da Papilloma Virus Umano (o HPV).  Avviata la campagna nazionale “Ho una Storia da Raccontare … Dillo Con Parole …. Nostre”

Non solo il tumore della cervice uterina ma anche dell’ano, orofaringe, pene, vagina e vulva. In totale sono oltre 6.500 i nuovi casi di cancro l’anno riconducibili all’infezione da Papilloma Virus Umano (o HPV). La maggioranza di queste malattie potrebbero essere evitate grazie alla vaccinazione di bambini e adolescenti. Per favorire la prevenzione e fornire ai giovanissimi corrette informazioni su questo agente patogeno cancerogeno è stata avviata la campagna nazionale “Ho una Storia da Raccontare … Dillo Con Parole …. Nostre”.

E’ realizzata dalla Fondazione Insieme contro il Cancro in collaborazione con l’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMAC), l’Associazione Laboratorio Adolescenza e la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA). I primi risultati ottenuti sono presentati oggi a Roma in un convegno nazionale alla Camera dei Deputati. La campagna è stata autonomamente realizzata da due equipe di lavoro di studenti delle scuole superiori (dell’Istituto Alberghiero Umberto di Pasca di Potenza e del Liceo Classico Alessandro Manzoni di Milano) alle quali esperti di comunicazione e medici della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza hanno fornito le informazioni necessarie sui metodi ed i contenuti scientifici per realizzarla in modo corretto.

La campagna si avvale anche di un sito web (www.hounastoriadaraccontare.it/) in cui sono raccolte testimonianze, scritte o video, di chi ha contratto l’infezione ed è riuscito a diagnosticarla precocemente.

Apre i lavori l’on.le Raffaele Nevi che esprime vivo apprezzamento per le attività di Aimac, fondamentale e insostituibile contributo al SSN a sostegno dei malati di cancro. Sottolinea inoltre il valore di questa iniziativa anche ai fini che la prevenzione secondaria esercita per il contenimento del carico di malattia. Obiettivo questo che deve essere anche al centro dell’azione del Parlamento della Repubblica.

Si stima che ogni anno in Europa vengano diagnosticati circa 57.000 nuovi casi di cancro della cervice uterina, della vulva, della vagina, dell’ano, del pene e del tratto orofaringeo imputabili al virus HPV. L’infezione da HPV si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali. “Fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetterà con l’HPV nel corso della vita e le più esposte ai rischi risultano le under 25 – sottolinea la dott.ssa Del Campo Direttore Aimac – Il preservativo riduce i rischi ma non li elimina totalmente perché il virus può infettare anche la cute non protetta dal condom. Per questo abbiamo deciso di promuovere tra i più giovani una corretta cultura della salute, partendo proprio dalle scuole”.

“Il Papilloma Virus è il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo – aggiunge il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. Soprattutto è una condizione necessaria per lo sviluppo di tutti i tumori della cervice uterina. Si tratta di una neoplasia che ogni anno fa registrare solo nel nostro Paese 2.400 nuovi casi. Risulta quindi indispensabile aderire ai programmi di screening, che consentono una diagnosi precoce dell’infezione o della lesione precancerosa. Lo strumento più efficace a disposizione contro l’HPV rimane invece la prevenzione attraverso la vaccinazione”.

“Dillo con parole nostre – spiega Maurizio Tucci, Presidente di Laboratorio Adolescenza che ha ideato il format – nasce dalla considerazione che i più efficaci comunicatori per un messaggio rivolto agli adolescenti siano gli stessi adolescenti, per questo abbiamo affidato interamente a loro la realizzazione di questa campagna, invitando altre scuole ed altri gruppi di lavoro ad aggregarsi. Lasciando alle ragazze e ai ragazzi coinvolti la completa esecuzione del lavoro non ci siamo preoccupati della perfezione del materiale prodotto dal punto di vista strettamente esecutivo, ma abbiamo puntato sulla spontaneità e la freschezza del messaggio. E il risultato raggiunto credo dimostri l’efficacia dell’esperimento”.

“Nonostante l’immunizzazione anti-HPV sia gratuita per tutti i 12enni residenti nel nostro Paese, i tassi di copertura sono ancora troppo bassi e lontani dagli obiettivi che si sono prefissati le autorità sanitarie nazionali – sostiene Gabriella Pozzobon, Presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza – La partecipazione attiva di SIMA a questo interessantissimo progetto ci ha dato ulteriore conferma di quanto sia ancora carente l’informazione che raggiunge gli adolescenti e rafforzerà l’impegno di SIMA in questa direzione”.

Dello stesso avviso Carlo Alfaro, del Consiglio direttivo SIMA, che con la Pozzobon ha direttamente partecipato agli incontri con le scuole coinvolte nel progetto e aggiunge: “Incontrando i ragazzi dei gruppi di lavoro, a Nord come a Sud, abbiamo riscontrato un loro grande interesse sia perché hanno avuto modo di chiarirsi individualmente tanti dubbi, sia perché hanno compreso l’importanza del lavoro che chiedevamo loro di portare avanti per contribuire a divulgare informazioni preziose presso i loro pari”.

“La prevenzione dei tumori HPV-correlati non interessa solo le bambine e le adolescenti – sottolinea il prof. Cognetti -. Un terzo del totale delle infezioni riguarda i maschi che corrono un rischio cinque volte maggiore di contrarre il virus. Inoltre, a differenza delle donne, non esistono esami specifici disponibili che possano individuare l’infezione e curarla. Alcune Regioni italiane fin dal 2015 hanno perciò deciso di ampliare l’offerta gratuita e attiva anche ai bambini di 12 anni”.

“Come rappresentanti dei pazienti oncologici auspichiamo che questa scelta sia presto estesa a tutta la Penisola – conclude la dott.ssa Del Campo -, interessati come siamo a ridurre il carico di malattia attraverso una crescente adesione alla prevenzione secondaria. La vaccinazione va eseguita prima dell’inizio dell’attività sessuale e quindi del potenziale contagio. Bisogna comunque ricordare che non è mai troppo tardi per immunizzarsi contro il virus cancerogeno. Gli adulti sessualmente attivi possono vaccinarsi volontariamente fino ai 45 anni di età, soprattutto se hanno rapporti sessuali da considerare a rischio. Con questa campagna i promotori hanno anche voluto contribuire a contrastare l’ingiustificata diffidenza verso i vaccini e ribadire come questi presidi sanitari siano assolutamente sicuri e in grado di evitare tante gravi patologie tra cui anche il cancro”.

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