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Ciclone Idai: 1,7 milioni di persone colpite in 3 Paesi

Allarme UNICEF: un mese dopo il passaggio del ciclone Idai che ha devastato parti di Mozambico, Malawi e Zimbabwe si contano oltre 5mila casi di colera mentre 1,6 milioni di minori hanno bisogno di assistenza umanitaria

Nuovo allarme UNICEF dopo le devastazioni del Ciclone Idai: 1,7 milioni di persone colpite in Malawi, Mozambico e Zimbabwe, quasi la metà sono bambini

“1,7 milioni di persone sono state colpite dal Ciclone Idai, quasi la metà sono bambini. Per questo l’UNICEF sta ampliando la sua risposta per aiutare i bambini e le famiglie colpite in Malawi, Mozambico e Zimbabwe. I bambini e le famiglie colpite da Ciclone Idai e dalle inondazioni in Africa meridionale stanno affrontando situazioni difficili. Migliaia di vite sono a rischio per le forti piogge che hanno causato grande distruzione”, ha detto Christophe Boulierac, Portavoce UNICEF Ginevra.

Il Direttore generale dell’UNICEF Henrietta Fore è andata in missione a Maputo e ieri ha incontrato i bambini e le famiglie a Beira. Fore ha definito le condizioni sul campo come disperate: “La situazione resta critica. Non ci sono né elettricità né acqua corrente. Centinaia di migliaia di bambini hanno immediato bisogno di aiuto. La priorità adesso è dare loro rifugi, cibo, acqua, istruzione e protezione.”

Il rappresentante dell’UNICEF in Mozambico, Marco Luigi Corsi si è recato nelle aree colpite e ha raccontato che le piogge sono state così intense in alcune aree che le persone non hanno potuto trovare nemmeno una superficie alta sulla quale rifugiarsi durante le inondazioni, costrette sui tetti o sugli alberi per ore. Mentre continuano le operazioni di ricerca e recupero, c’è bisogno urgente di cibo, acqua sicura e rifugi. Migliaia di persone si stanno riunendo in campi informali e improvvisati. Molti di questi campi informali sono in condizioni disperate – sicuramente non sono ambienti adeguati per bambini e famiglie vulnerabili.

In Malawi, migliaia di famiglie sono state costrette a lasciare le proprie case inondate. Adesso mancano loro aiuti di base come cibo, acqua e strutture igienico sanitarie. Le inondazioni hanno interrotto il percorso scolastico di migliaia di bambini. Gli operatori UNICEF sul campo hanno riferito che molte famiglie sono rifugiate in scuole, chiese e edifici pubblici. I bambini dormono nelle aule scolastiche.

In Zimbabwe, secondo gli ultimi dati 250.000 persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, di questi circa 125.000 sono bambini. Questi dati probabilmente aumenteranno a causa dell’inaccessibilità alle aree colpite. Sono 8 i distretti colpiti: Chimanimani e Chipinge quelli più duramente colpiti con gravi danni alle strade e ai ponti per potervi accedere, ci vorranno almeno due settimane per ripararli.

In Mozambico, l’UNICEF sta collaborando il World Food Programme nella distribuzione del cibo alle famiglie nei rifugi improvvisati. L’UNICEF sta anche distribuendo prodotti per potabilizzare l’acqua alle comunità nelle aree colpite. Senza acqua sicura e servizi igienico sanitari adeguati i bambini sono esposti ad elevati rischi di malattie prevenibili come diarrea, tifo, colera e diventano anche più vulnerabili alla malnutrizione.

L’UNICEF sta lavorando con i suoi partner per predisporre ‘Spazi a Misura di Bambino’ per garantire servizi di protezione e supporto psicosociale ai bambini. Molte scuole e ospedali sono stati distrutti o danneggiati o utilizzati come rifugi. Una volta che sarà data risposta ai bisogni immediati, sarà fondamentale per i bambini tornare a scuola il prima possibile e garantire loro un senso di normalità in un momento di caos estremo.

In Malawi, gli aiuti dell’UNICEF stanno arrivando alle famiglie nei centri di evacuazione. Gli aiuti includono migliaia di pacchetti di sali per la reidratazione orale, antibiotici e centinaia di zanzariere trattate con insetticida. I partner dell’UNICEF, comprese le autorità distrettuali, Medici senza frontiere, Croce rossa, United Purpose e World Vision stanno dando supporto nella distribuzione degli aiuti.

L’UNICEF Malawi sta formando gli insegnati volontari e supportando il Dipartimento per la Gestione e la Preparazione alle Catastrofi per valutare la situazione con i droni. Le foto e i video acquisiti con i droni nelle aree colpite sono utilizzate per valutare i danni delle inondazioni agli edifici e le strutture e aiutare a pianificare la risposta umanitaria.

Nelle aree colpite in Zimbabwe, l’UNICEF sta distribuendo aiuti medici, kit igienici, taniche d’acqua, sapone e prodotti per potabilizzare l’acqua. Sono stati distribuiti kit igienici per 2.000 persone. L’Ufficio sul campo ha pianificato il trasporto aereo di aiuti ai più colpiti nelle aree difficili da raggiungere, a causa di strade e ponti danneggiati.  L’UNICEF sta anche distribuendo kit sanitari e nutrizionali.

Attualmente l’UNICEF richiede 23,3 milioni di dollari per supportare la risposta nelle 3 aree colpite.

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