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Come si supera un colloquio di lavoro? Le dritte della scuola di scienze aziendali

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In occasione del recruiting day, appuntamento annuale per mettere in contatto aziende e studenti, i ragazzi hanno avuto modo di imparare come ci si presenta ad un colloquio e quali sono le regole da seguire

Arrivare in ritardo, magari accompagnati dai genitori o dalla propria fidanzata. Oppure presentarsi con un abbigliamento completamente fuori luogo, senza essere minimamente preparati su chi si ha di fronte, per “mancanza di tempo”. Sono questi alcuni degli errori più comuni che si commettono quando si affronta un colloquio di lavoro. Scivoloni che potrebbero essere tranquillamente evitati se si seguissero alcune regole precise su come affrontare nel modo giusto una selezione. Misure che i 50 ragazzi della Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali di Firenze hanno imparato ad applicare già oggi, in occasione del recruiting day, l’annuale appuntamento che l’Istituto organizza con i soci sostenitori, ovvero le aziende del territorio che sostengono la Scuola e contribuiscono alla sua crescita, per avviare i ragazzi ad un percorso professionale qualificato e gettare le basi per un futuro lavoro. Alla presenza di 19 aziende sostenitrici della Scuola, gli studenti hanno potuto capire come ci si comporta davanti ad un recruiter e sono stati selezionati per essere inseriti all’interno di un percorso di tirocinio, della durata di 6 mesi, che li porterà, successivamente, ad avere ottime possibilità di restare all’interno delle aziende.

“Si tratta di un momento molto importante per questi ragazzi – commenta il presidente della Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali, Claudio Terrazzi – perché, per la prima volta, si mettono in gioco, confrontandosi direttamente con il mondo del lavoro. La nostra scuola coinvolge sistematicamente imprenditori, aziende e professionisti, con l’obbiettivo di far crescere professionalmente gli allievi, trasmettendo loro quei valori con i quali presentarsi nel migliore dei modi alle aziende”.

Ma oltre ad arrivare in orario, vestiti adeguatamente e debitamente informati sulla ‘mission’ dell’azienda, cosa è importante sapere, per fare colpo ad un colloquio di lavoro? Ci sono parole che è meglio tenersi dentro, perché potrebbero indisporre il selezionatore?

“Sicuramente non chiedere informazioni sulle ferie, sulla retribuzione o su quando sarà possibile avere un aumento – prosegue il presidente Terrazzi – sono tutte questioni che vanno affrontate in un momento successivo, perché il rischio è quello di dare un’idea sbagliata sulle priorità, che nella prima fase devono essere esclusivamente quelle di ottenere il posto per cui si è scelto di candidarsi. In linea generale è comunque indispensabile dimostrare voglia di lavorare e di impegnarsi. Infine è importante mostrarsi sicuri di sé, ma non troppo per evitare il rischio di sembrare arroganti”.

C’è poi la parte che riguarda il curriculum, che deve essere sintetico (due pagine al massimo), ma preciso. È assolutamente richiesta una fotografia e meglio dividerlo in capitoli: dati anagrafici, esperienze professionali, formazione, conoscenze linguistiche, hobby.

Tutti “trucchetti” per imparare a presentarsi alle aziende nel modo giusto e che i ragazzi della scuola hanno iniziato ad apprendere già oggi.

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