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Se Lucia fugge sui roller blade, I promessi sposi pop di Sinisi

I promessi sposi di Michele Sinisi

I promessi sposi di Michele Sinisi

Martedì 19 e mercoledì 20 febbraio al Teatro Cantiere Florida di Firenze va in scena la brillante rilettura per il palcoscenico del capolavoro di Alessandro Manzoni

I promessi sposi di Michele Sinisi

Quello compiuto da Michele Sinisi non è semplicemente un lavoro sui classici ma anche e, soprattutto, uno studio sul mito, sull’archetipo, su ciò che ormai è diventato patrimonio dell’immaginario comune. Dopo Miseria&Nobiltà, infatti, Sinisi affronta un altro grande testo: I Promessi Sposi, spettacolo prodotto da Elsinor che ha debuttato nel 2018, in scena martedì 19 e mercoledì 20 febbraio al Teatro Cantiere Florida di Firenze (055.7135357 – prenotazioni@teatroflorida.it).

 Mettere in scena uno dei pilastri della nostra cultura, significa assumersi la responsabilità di lavorare su materiale conosciutissimo, di fare i conti con i grandi maestri del passato, ma anche, e soprattutto, di condividere con il pubblico un immaginario comune, ricreando quasi un rito collettivo.

Diventato ormai un’icona, questo testo rivela ancora la sua straordinaria eccentricità, svelando un contenuto vivo, coinvolgente, ironico, a volte spietato. 

In questo allestimento, Sinisi non intacca la forza narrativa di uno dei testi più celebri della letteratura italiana ma, piuttosto, lavora sul romanzo, scegliendo alcuni capitoli e inserendo contaminazioni con la cultura pop, abiti moderni, richiami all’attualità, allusioni, tradimenti e incursioni meta teatrali. E così troviamo una Lucia sempre in fuga sui roller blade, un Fra Cristoforo clochard, una coppia di Bravi degni delle peggiori discoteche trash, un Don Rodrigo femminile in completo verde. Sulla scena una struttura di ferro semovente che gli stessi attori girano, montano e smontano a vista a seconda delle esigenze, trasformando i luoghi della narrazione ora nella casa di Don Abbondio, ora quella di Don Rodrigo, ora nella piazza del paese dove imperversa la peste.

 

 

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