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Dallo zenzero all’Hoverboard: come cambia il paniere Istat

Dl Aiuti: la riduzione dell’aliquota Iva dal 10% al 5% su carne e pesce produrrebbe un risparmio medio pari a circa 198 euro a famiglia

L’Istat aggiorna il paniere 2019: tra le nuove entrate anche frutti di bosco e web tv, escono Supporto digitale da registrare e la Lampadina a risparmio energetico

Ogni anno l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo e aggiornando contestualmente le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell’inflazione. Nel paniere del 2019 utilizzato per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.507 prodotti elementari (1.489 nel 2018), raggruppati in 922 prodotti, a loro volta raccolti in 407 aggregati.

Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) si adotta un paniere di 1.524 prodotti elementari (in lieve ampliamento rispetto ai 1.506 nel 2018), raggruppati in 914 prodotti e 411 aggregati.L’aggiornamento del paniere tiene conto dei cambiamenti emersi nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Per quanto riguarda l’ingresso di prodotti che hanno acquisito maggiore rilevanza nella spesa delle famiglie, sono da segnalare: tra i beni alimentari, Frutti di bosco e Zenzero; nei trasporti, Bicicletta elettrica e Scooter sharing. Entra inoltre nel paniere la Cuffia con microfono (tra gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici), l’Hoverboard (tra gli articoli sportivi) e la web TV (nell’ambito degli abbonamenti alla pay tv). Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati, entrano nel paniere Tavolo, Sedia e Mobile da esterno (tra i mobili da giardino), Pannoloni e Traversa salvaletto (tra gli altri prodotti medicali) e i prezzi dell’Energia elettrica del mercato libero, affiancano quelli del regime di maggior tutela nel contribuire alla stima dell’inflazione.

Escono dal paniere il Supporto digitale da registrare e la Lampadina a risparmio energetico. Nel complesso, le quotazioni di prezzo usate ogni mese per stimare l’inflazione sono circa 6.000.000 e hanno una pluralità di fonti: 458.000 sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 238.000 direttamente dall’Istat; oltre 5.200.000 tramite scanner data; più di 86.000 arrivano dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.

UNC: bene ingresso mercato libero elettricità

“Bene l’ingresso dei prezzi dell’energia elettrica del mercato libero, considerato che secondo la recente indagine dell’Antitrust, oltre che stando alle ultime rilevazioni di Arera, i prezzi sono in media maggiori di quelli del mercato di maggior tutela” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Come risulta dal provvedimento di condanna dell’Antitrust dei giorni scorsi, infatti, le aziende sanzionate, avevano un margine di profitto di 20-50 euro per i clienti in maggior tutela contro 50-80 euro per quelli sul mercato libero, con una differenza di margine pari a circa il 48 per cento. Ottimo, quindi, che si registrino i prezzi del mercato libero, così da registrare il fallimento di questo attuale modello” prosegue Dona.

“Non possiamo poi che esprime grande soddisfazione per il fatto che l’Istat abbia accolto la nostra proposta, ufficialmente fatta in occasione della riunione con il Mise del 21 novembre, di posticipare il calendario di rilevazione in occasione dei saldi, per evitare distorsioni nella rilevazione degli sconti praticati. Un miglioramento importante di cui andiamo orgogliosi” conclude Dona.

Codacons: assurda riduzione del peso per i trasporti

Luci e ombre per il Codacons nel nuovo paniere 2019 reso noto oggi dall’Istat. “Al di là delle nuovi voci introdotte nel paniere per il calcolo dell’inflazione, destano enormi perplessità le modifiche dei pesi operate dell’istituto di statistica – afferma il presidente Carlo Rienzi – Riteniamo assolutamente incomprensibile la riduzione di peso per il comparto “Trasporti”, una voce che incide pesantemente sui bilanci familiari e che nel 2018 ha avuto effetti pesanti per le tasche dei cittadini”.

Non a caso sono proprio le tariffe nel settore dei trasporti quelle che – secondo gli stessi dati Istat – hanno registrato, dopo alcol e tabacchi, la crescita maggiore nel 2018, pari ad una media annua del +2,7% e impatti sui bilanci familiari fino a +143 euro annui per un nucleo con due figli – prosegue il Codacons – Appare quindi del tutto sbagliato ridurre il peso per una voce in costante crescita e che incide pesantemente sulla spesa mensile delle famiglie.

Al contrario il Codacons giudica positivamente l’ingresso nel paniere dei prezzi dell’Energia elettrica del mercato libero, considerato che con le liberalizzazioni il 40,6% delle utenze elettriche italiane è passato a tale mercato, mentre per il gas il 36,1% delle famiglie ha scelto il mercato libero, settore dove i prezzi sono in continua evoluzione con effetti diretti sul tasso d’inflazione.

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