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Ebola: in Congo da agosto 460 morti

Ebola, UNICEF lancia l'allarme: cresce il rischio della diffusione in Sud Sudan dalla Repubblica Democratica del Congo

On 14 September 2018, medical workers are thoroughly cleaned after visiting patients at an Ebola treatment centre in Butembo, Democratic Republic of Congo, after a recent outbreak of the deadly disease. Since the Ebola outbreak was declared on 1 August 2018, UNICEF has collaborated with community, youth and religious leaders to reach more than 3.3 million people with Ebola prevention and advocacy messages. UNICEF is expanding its Ebola response and deploying to Butembo a team of 11 specialists in community communication, education, psycho-social assistance, and water, sanitation and hygiene to help contain the disease and avoid any further spread of the epidemic. While expanding its response to the city of Butembo, UNICEF continues to work with its partners in Mangina and Beni. Since the beginning of the outbreak, UNICEF has collaborated with community, youth and religious leaders to reach more than 3.3 million people with Ebola prevention and advocacy messages. UNICEF is working with local communities and Ebola survivors to ensure that the strategies put in place are effective and sustainable, and to defuse local resistance against the Ebola response, especially in the Ndindi neighbourhood of Beni. UNICEF multidisciplinary teams include anthropologists, who ensure that the response is sensitive to cultural believes and practices, particularly around caring for sick and diseased individuals, and addressing populations’ concerns about secure and dignified burials. In Ndindi, local committees are working hand-in-hand with UNICEF to identify and implement sensitization activities. Local committees have contributed to the setting up of sensitization trucks with megaphones driving through the neighbourhood.

Nella Repubblica democratica del Congo da agosto 740 persone colpite dal virus Ebola: 460 sono morte. È la seconda più diffusa epidemia nella storia dopo quella in Africa Occidentale tra il 2014 e il 2016

Da quando è stata dichiarata sei mesi fa, Il 1° agosto 2018, l’inizio dell’ultima epidemia di Ebola in Repubblica Democratica del Congo, più di 740 persone – il 30% delle quali bambini – sono state contagiate dalla malattia, oltre 460 sono morte, 258 sono sopravvissute. Insieme con il governo e i suoi partner, l’UNICEF sta ampliando la sua risposta per assistere le vittime, monitorare la diffusione della malattia e porre fine alla sua diffusione.

Questa è la 10° epidemia di Ebola in Repubblica Democratica del Congo e la peggiore per il paese. È anche la seconda più diffusa epidemia di Ebola nella storia dopo quella in Africa Occidentale tra il 2014 e il 2016. La risposta a quest’ultima epidemia continua a essere ostacolata da insicurezza, spostamenti frequenti della popolazione nelle aree colpite e resistenza di diverse comunità.

Per arrestare Ebola, ad oggi l’UNICEF con i suoi partner ha:

“Anche se abbiamo potuto in gran parte controllare la malattia a Mangina, Beni e Komanda, il virus continua a diffondersi nell’area di Butembo, principalmente a causa dell’insicurezza e degli spostamenti della popolazione,” ha dichiarato Gianfranco Rotigliano, Rappresentante dell’UNICEF in Repubblica Democratica del Congo. “Stiamo ampliando la nostra risposta e impiegando ulteriori risorse di staff nelle aree sanitarie di Butembo e Katwa, dove è stato riscontrato il 65% dei nuovi casi di Ebola nelle ultime tre settimane.”

Dall’inizio dell’epidemia, l’UNICEF e i suoi partner hanno impiegato più di 650 persone di staff per lavorare con il governo, la società civile, le chiese e le organizzazioni non governative – per assistere le persone e le famiglie che sono state contagiate e diffondere maggiori informazioni sulle migliori pratiche igieniche e comportamentali per prevenire la diffusione dell’Ebola.

La risposta dell’UNICEF all’Ebola si concentra sul coinvolgimento delle comunità, fornendo acqua e servizi igienico-sanitari, rendendo le scuole sicure per l’Ebola e supportando i bambini e le famiglie colpite dal virus. L’UNICEF vuole controllare e prevenire la diffusione della malattia e porre fine all’epidemia, ridurre le morti legate all’Ebola tra le persone contagiate, fornire protezione, attenuare le sofferenze e dare assistenza ai bambini e alle famiglie colpite.

Le persone contagiate, le famiglie e i loro bambini, compresi gli orfani a causa dell’Ebola e quelli non accompagnati, continuano a ricevere supporto psicosociale per aiutarli ad affrontare le conseguenze della malattia. L’UNICEF sta anche fornendo un ambiente protetto ai bambini nelle scuole e assistenza nutrizionale, anche ai bambini e agli adulti presso i Centri per il Trattamento dell’Ebola.

“I nostri team a Mangina, Beni, Oicha, Komanda, Butembo e Lubero stanno lavorando instancabilmente con un approccio polivalente per porre fine all’epidemia di Ebola il più velocemente possibile e aiutare i bambini e le famiglie colpite” ha concluso Rotigliano.

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