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Nuova legge vaccinazioni: pediatri chiedono spazio

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La Federazione Italiana Medici Pediatri in audizione alla Commissione Sanità al Senato: “Nel progetto legislativo manca il riconoscimento e la valorizzazione del nostro ruolo”

“Chiediamo che al pediatra di famiglia siano date e riconosciute maggiori funzioni all’interno del sistema dell’offerta vaccinale attualmente attivo nel nostro Paese”. E’ questa la principale richiesta avanzata dal dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), stamattina durante l’audizione presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato. L’incontro ha avuto al centro l’esame del disegno di legge n. 770 contenente disposizioni in materia di prevenzione vaccinale.

“Nel nuovo progetto legislativo il nostro ruolo è scarsamente preso in considerazione se non per un generico impegno sulla promozione delle vaccinazioni attraverso l’informazione – ha affermato il dott. Biasci -. Nel provvedimento non è valorizzata la posizione strategica del pediatra di libera scelta nei confronti delle famiglie alle quali è legato dal rapporto di fiducia. Le vaccinazioni vengono effettuate solo dai Servizi di Prevenzione, salvo la virtuosa eccezione della Toscana. Questa Regione ha, infatti, coinvolto i pediatri di famiglia anche nell’esecuzione delle vaccinazioni. La scelta ha ottenuto un forte gradimento da parte dei cittadini, l’abbattimento assoluto delle liste di attesa e il risparmio di giornate di lavoro per recarsi a vaccinare il bambino spesso in strutture lontane dalla propria residenza”.

“In base alle esperienze accumulate finora siamo sempre più convinti che la governance delle vaccinazioni può e deve essere effettuata in collaborazione tra pediatri di libera scelta e i Servizi di Prevenzione – ha aggiunto, sempre durante l’audizione al Senato, il dott.Giovanni Vitali Rosati, della Rete Vaccini FIMP -. La qualità dell’offerta vaccinale e il raggiungimento degli obiettivi previsti si possono realizzare solo con il contributo di tutte le articolazioni del nostro servizio sanitario nazionale. Sarà fondamentale l’attivazione di una anagrafe vaccinale nazionale informatizzata, pur tenendo in considerazione il tempo necessario per la sua realizzazione”.

“Il coinvolgimento attivo dei Pediatri di famiglia è previsto anche tra gli obiettivi ad implementazione regionale contenuti nell’Accordo Collettivo Nazionale sottoscritto nel marzo del 2018 – ha concluso Biasci -. Questa novità potrà rappresentare l’elemento di maggiore impatto per arrivare ad una vaccinazione libera e consapevole. Riteniamo che il Pediatra di famiglia, per il suo rapporto fiduciario con le famiglie, rappresenti la figura più idonea per garantire l’informazione corretta, l’erogazione uniforme, la facilità di accesso alle prestazioni vaccinali su tutto il territorio nazionale”.

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