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Manovra, scatta la rivolta dopo misure su Onlus

Crisi di Governo: la Lega di Salvini presenta in Senato la mozione di sfiducia a Conte: “Troppi no, chi perde tempo danneggia il Paese"

Alla Camera dei Deputati approvata la mozione di fiducia al Governo Conte con 350 voti favorevoli, 236 contrari e 35 astenuti

Associazioni attaccano il Governo Conte per il raddoppio dell’Ires alle Onlus e l’esonero dal pagamento del contributo unificato quando avviano azioni giudiziarie di interesse sociale

La decisione del Governo di raddoppiare l’Ires sul non profit non è accettabile. È contro il buon senso, prima ancora che contro le organizzazioni del Terzo Settore. Come si può scegliere di penalizzare chi quotidianamente, da decenni e più, lavora per alleviare povertà e disagio, chi quotidianamente lavora per offrire una chance a persone vulnerabili e comunità svantaggiate e chi si impegna per migliorare le prospettive del Paese? Assifero protesta fermamente e non ci rassicurano le dichiarazioni tardive del Vice Premier Di Maio. Questo amaro epilogo non doveva nemmeno essere ipotizzato. Invece si concretizzerà già con l’acconto del 2019. Ci mobiliteremo in tutte la forme insieme alle altre organizzazioni del Terzo Settore per ripristinare un quadro equo di supporto a chi opera per il bene comune”.

Sono le dichiarazioni a caldo di Felice ScalviniPresidente di Assifero, l’associazione Italiana delle Fondazioni di famiglia, di impresa e di comunità e altri Enti Filantropici all’indomani dell’approvazione al Senato del maxi emendamento della Legge di Bilancio 2019 che prevede, tra le altre cose, l’aumento dell’Ires dal 12% al 24% per le attività del Terzo Settore.

Tra organizzazioni non governative, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, associazioni, onlus, cooperative, fondazioni ed enti filantropici, il Terzo Settore cuba l’8% dell’intero comparto produttivo del Paese e può contare ad oggi su 340.000 soggetti attivi, 820.000 dipendenti e 6,5 milioni di volontari per affrontare temi sociali importantissimi e cruciali come la disuguaglianza, il razzismo, l’impoverimento culturale e i cambiamenti climatici.

Anche Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero, esprime la sua più convinta e ferma contrarietà rispetto agli effetti negativi della Finanziaria sugli enti del Terzo Settore: “Questa scelta del Governo di penalizzare proprio chi affianca il welfare pubblico nell’affrontare la complessità di fragilità storiche e nuove diseguaglianze, dimostra una forte miopia unita a una grave mancanza di conoscenza del sistema Paese. In previsione dei decreti attuativi della riforma del Terzo Settore che dovranno essere adottati neo prossimi mesi e che saranno fondamentali per la riforma stessa, ritengo alquanto preoccupanti le dichiarazioni del Vice Ministro Castelli che dimostrano una visione obsoleta che non tiene conto del valore delle imprese sociali e non riconosce invece quei processi virtuosi di innovazione sociale che queste organizzazioni creano quando mettono in essere attività economiche sostenibili. Qualunque Stato ambisca a essere efficiente non può non avere interesse a premiare questi enti con una fiscalità alleggerita e a investire su di loro, sulle loro missioni, sui loro obiettivi strategici, espandendo e catalizzando le loro competenze e capacità, invece di strozzarli con una scure fiscale. Le dichiarazioni tardive di Di Maio non sono sufficienti, servono fatti. Ultimamente abbiamo visto troppi Paesi, anche europei, utilizzare in modo strumentale norme fiscali che indeboliscono la società civile e tagliano le gambe alle organizzazioni, limitandone le risorse a disposizione e lo spazio operativo. Una democrazia solida ha un bisogno vitale di una società civile forte, resiliente, capace e uno Stato democratico avanzato deve garantire un ambiente abilitante per lo sviluppo di questi enti e la partecipazione civica. Il provvedimento varato al Senato è una deriva con rischio di conseguenze gravissime ben al di là delle questioni fiscali. Ci attendiamo da parte del Governo una retromarcia in tempi brevi e non meri ripensamenti”.

Codacons sul contributo unificato

Durissimo il Codacons contro il presidente del Consiglio Conte per le parole pronunciate nel corso della conferenza stampa di fine anno alla Camera. Il premier ha giustamente parlato della rilevanza “strategica” delle ONLUS, specie con la contrazione del welfare e la crisi economica, ma poi mente sapendo di mentire quando dice “non è nostra intenzione mortificare le ONLUS”.

“La verità, infatti, è che pende da settimane un emendamento – a firma Dario Galli, Vice Ministro leghista – finalizzato a ottenere finalmente l’esonero per le ONLUS dal pagamento del contributo unificato quando avviano azioni “sociali”, così incoraggiando finalmente la difesa degli interessi diffusi dei cittadini e la tutela delle fasce più deboli della popolazione. Proprio quello di cui parla il premier Conte: peccato però che lo stesso sia stato bloccato” spiega il Codacons.

“L’emendamento, accogliendo l’appello di 11 associazioni dei consumatori, prevede di esonerare le Onlus dal pagamento del contributo unificato quando avviano azioni giudiziarie di interesse sociale; nei giorni scorsi, nonostante i dati sull’accesso alla giustizia in Italia abbiano toccato vette allarmanti (un milione e mezzo di soggetti svantaggiati, negli ultimi tre anni, non hanno potuto difendere i propri diritti in tribunale), il testo ha incassato la bocciatura del M5S, che ha deciso di schierarsi contro la Lega e ha impedito fino ad oggi l’approvazione della norma”.

“In questo modo però, almeno fino a oggi, si è arrecato un enorme danno ai cittadini più deboli: tutti coloro cioè che non hanno la possibilità di ricorrere alla giustizia a causa degli elevati costi che le cause comportano, e che affidano alle ONLUS come il Codacons la tutela dei loro diritti e interessi. Sono i cittadini, mai come in questo caso, a essere danneggiati dalla scelta del Governo: l’Associazione invita il presidente del Consiglio a non prendere in giro i cittadini più svantaggiati e rinnova il suo appello a rivedere anche quella decisione inspiegabile e sbagliata, una volta per tutte. Altrimenti la battaglia delle ONLUS contro il Governo sarà senza quartiere, tanto più che gli organi tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Giustizia si sono già espressi favorevolmente sulla questione”.

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