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Catania trema per il terremoto come nel 1818

Terremoti tra memoria e prevenzione: il 20 gennaio porte aperte alla sede romana dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

INGV: il forte terremoto che ha colpito la Provincia di Catania ha un'ubicazione molto simile a quella del terremoto del Catanese del 20 febbraio 1818

INGV: il forte terremoto che ha colpito la Provincia di Catania ha un’ubicazione molto simile a quella del terremoto del Catanese del 20 febbraio 1818

Catania e le pendici dell’Etna tremano come nel 1818. Come spiega l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto di magnitudo ML 4.8 registrato alle ore 03:19 di stanotte che ha causato feriti e danni si colloca nell’area etnea, a circa 2 km a N di Viagrande (CT) e Trecastagni (CT), leggermente a Sud Est rispetto alle scosse che si sono verificate nei giorni precedenti sull’Etna.

Il terremoto è a 5-6 km dalla costa ed è superficiale con una profondità stimata intorno a 1.2 Km. L’ubicazione dell’evento è molto simile a quella del terremoto del Catanese del 20 febbraio 1818.

Fino a questo momento (ore 10.00) dall’inizio dell’attività etnea (il 23 dicembre), complessivamente nella zona sono avvenute quasi 60 scosse con magnitudo superiore a 2.5 (3 dopo il terremoto di questa notte), la maggior parte sono localizzate nelle vicinanze delle scosse di magnitudo fra 4.0 e 4.3 avvenute il 24 dicembre.

La mappa di pericolosità sismica (espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi) include l’area epicentrale attuale in una zona a pericolosità molto alta con valori di accelerazione orizzontale compresi nell’intervallo 0.225-0.250 g, in prossimità di un settore a pericolosità molto alta che si estende dalla Calabria fino alla zona iblea.

Secondo i dati accelerometrici disponibili al momento, l’evento ha fatto registrare accelerazioni di picco che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso pari al VII grado della scala MCS (vedi mappa di scuotimento aggiornata).

La mappa del risentimento sismico (aggiornata alle ore 9.45 del 26 dicembre 2018), realizzata utilizzando gli oltre 1000 questionari arrivati a www.haisentitoilterremoto.it mostrano che l’evento è stato avvertito in tutta la Sicilia orientale, da Messina all’area siracusana, con massimo risentimento del VI-VII grado nell’area epicentrale, in buon accordo con la mappa di scuotimento calcolata.

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