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Vendite al dettaglio: Istat certifica lieve ripresa

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A ottobre 2018, dopo la battuta d’arresto di settembre, le vendite al dettaglio tornano a registrare lievi segnali positivi sia in valore sia in volume

A ottobre 2018 l’Istat stima, per le vendite al dettaglio, un lieve aumento rispetto al mese precedente (+0,1% in valore e +0,2% in volume). I beni alimentari mostrano una leggera flessione in valore (-0,1%) e un aumento in volume (+0,2%), mentre i beni non alimentari sono in crescita sia in valore (+0,3%) sia in volume (+0,2%). Nel trimestre agosto-ottobre 2018, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio restano sostanzialmente stazionarie in valore e in volume.

I beni alimentari registrano un calo dello 0,1% in valore e dello 0,2% in volume, i beni non alimentari sono in aumento dello 0,2% in valore e dello 0,4% in volume. Su base annua, sempre secondo i dati Istat, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,5% in valore e dell’1,6% in volume. In crescita sia le vendite di beni alimentari (+1,8% in valore e +1,2% in volume) sia quelle di beni non alimentari (+1,3% in valore e +1,9% in volume).

Per quanto riguarda le vendite di beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive in quasi tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di Cartoleria, libri, giornali e riviste (-0,9%), Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-0,7%) e Prodotti farmaceutici (-0,1%). Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+5,7%), Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+3,8%) e Altri prodotti (+3,0%). Sempre a livello tendenziale, il valore delle vendite al dettaglio registra un aumento dell’1,1% per la grande distribuzione e dello 0,5% per le imprese operanti su piccole superfici. Il commercio elettronico è in forte crescita (+24,4%).

Codacons: dati incoraggianti

Dati senza dubbio incoraggianti, soprattutto se confrontati con il flop del commercio registrato il mese precedente. Così il Codacons commenta i dati Istat sulle vendite al dettaglio di ottobre.

“Si tratta di numeri positivi e che fanno ben sperare sul fronte dei prossimi consumi natalizi – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Dopo la débâcle di settembre le vendite tornano a registrare il segno più sia su base mensile che annuale, con crescite in tutti i comparti commerciali. Tuttavia i dati Istat segnalano un vero e proprio record per l’e-commerce, con le vendite online che, rispetto al 2017, crescono del +24,4%, mentre i piccoli negozi registrano su base tendenziale un aumento contenuto del +0,5%”.

“Questi dati dimostrano i profondi cambiamenti nelle abitudini degli italiani, con i consumatori che si rivolgono sempre più al web per i propri acquisti a discapito dei negozi tradizionali – prosegue Rienzi –. Un campanello di allarme per il Governo che non può in nessun caso vietare le aperture domenicali degli esercizi e deve introdurre misure per liberalizzare il commercio e salvare i piccoli negozi, sempre più destinati all’estinzione”.

UNC: Paese ancora fermo

Secondo i dati Istat resi noti oggi, ad ottobre le vendite in valore scendono dello 0,8% su agosto e del 2,5% su settembre 2017.

“Paese ancora fermo! Certo poteva andare anche peggio, ma l’inversione di tendenza, dopo i dati negativi di settembre, è ancora troppo fiacca per poter cantar vittoria. Siamo ai soli aumenti da zero virgola! Per gli alimentari, poi, siamo ancora in territorio negativo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Unico dato realmente positivo sono le vendite dei piccoli negozi, che nel settore alimentare, con +2,8% annuo, doppiano la grande distribuzione, ferma a +1,4%” prosegue Dona.

“Certo se si confrontano i dati di oggi con quelli pre-crisi dell’ottobre 2008, le vendite totali delle imprese operanti su piccole superfici sono ancora inferiori del 14,1%. Insomma, c’è ancora una voragine da colmare. Rispetto a 10 anni fa, le vendite alimentari dei negozi di vicinato sono ancora sotto dell’11,6%, quelle non alimentari del 14,6 per cento” conclude Dona.

Coldiretti: situazione stagnante

Una situazione stagnante in attesa del Natale con offerte e promozioni che favoriscono gli acquisti, con una stima per quest’anno di 541 euro a famiglia in aumento del 3%. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Deloitte nel commentare l’andamento del commercio al dettaglio dell’Istat con vendite che a ottobre 2018 sono pressoché ferme in valore su settembre (+0,1%) mentre sono cresciute rispetto a ottobre 2017 dell’1,5%.

“Un sintomo delle difficoltà, ma anche il risultato – sottolinea la Coldiretti – di una tendenza per quanto possibile a rimandare gli acquisti per avvantaggiarsi delle condizioni più favorevoli delle feste, ma anche dell’arrivo delle tredicesime”.

“L’aumento del budget per Natale – continua la Coldiretti – riguarda tutte le categorie di spesa che è destinata, nell’ordine, per il 40% ai regali, per il 26% al cibo, per il 22% ai viaggi e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche”.

L’Italia quest’anno si classifica al quarto posto tra i Paesi Europei dove si spende di più per il Natale, preceduta solo da Gran Bretagna con 646 euro, Spagna con 600 e Austria con 542 euro a famiglia.

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