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Medicina estetica, Fime nell’elenco delle società scientifiche

Chirurgia estetica: l’ultima tendenza, secondo gli esperti, sono guance scavate e zigomi pronunciati, per un effetto "celebrity"

Anche le mamme e le suocere si rivolgono al chirurgo

La Federazione Italiana Medici Estetici (FIME) è tra le pochissime società di medicina estetica iscritta nell’elenco delle società medico scientifiche selezionate dal Ministero della Salute

Come distinguere tra le miriadi di società scientifiche che affollano il mondo sanitario e del web? Sono serie e affidabili? Da oggi esiste uno strumento per verificarlo: controllare che la società faccia parte dell’elenco delle società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie redatto dal Ministero della Salute in attuazione dell’articolo 5 della Legge 8 marzo 2017 n. 4 (Legge Gelli) e del Decreto ministeriale 2 agosto 2017. Una lista che rappresenta una bussola per medici e operatori di settore, ma anche per i pazienti che cercano di orientarsi nella giungla di informazioni presenti su internet.

“Fino a ieri, qualsiasi società medica poteva auto-definirsi scientifica: oggi invece è il Ministero a definire in un elenco quali sono le società che hanno i requisiti richiesti per esserlo – spiega il professor Raffaele Rauso, past president FIME (Federazione Italiana Medici Estetici) e docente all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” -. Le società e associazioni che fanno parte di questo elenco sono le uniche abilitate a produrre le linee guida a cui i medici e gli altri operatori sanitari dovranno attenersi nello svolgimento della propria attività”.

L’elenco della società medico-scientifiche costituisce una novità per l’Italia: ne fanno parte 293 società, a fronte delle 457 che hanno presentato domanda di iscrizione. Tra queste, un ruolo particolare lo occupa la medicina estetica: “Lo sforzo del Ministero della Salute per far chiarezza è lodevole e lo è soprattutto in un campo, quello della medicina estetica, dove le regole sono ancora meno chiare rispetto ad altri, in quanto non esiste una scuola di specializzazione in Medicina estetica che definisca direttamente gli specialisti che possono definirsi tali” dice il professor Rauso.

“Siamo molto orgogliosi di far parte di questo elenco, fattore che è una ulteriore garanzia di sicurezza per i pazienti che decidono di rivolgersi ai soci FIME. Il prossimo passo sarà la messa a punto delle linee guida per definire gli interventi che si eseguono in medicina estetica e mettere finalmente un punto alla “giungla” che si incontra in questo settore medico, purtroppo da alcuni visto come un modo per “arrotondare il salario”.

La medicina estetica è spesso sottovalutata, ma può portare conseguenze drammatiche, come dimostra l’esperienza dell’ambulatorio sulle complicanze dei filler facciali utilizzati in medicina estetica, il primo ed unico in Italia, attualmente attivato presso la UOC di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in Napoli”.

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