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Al simposio delle eccellenze italiane vince il Sangiorgese

Al simposio delle eccellenze italiane vince il Sangiorgese: il salame Calabrese reggino del maestro Ioppolo conquista il primo posto a Roma

Al simposio delle eccellenze italiane vince il Sangiorgese: il salame Calabrese reggino del maestro Ioppolo conquista il primo posto a Roma

Al simposio delle eccellenze italiane vince il Sangiorgese: il salame Calabrese reggino del maestro Ioppolo conquista il primo posto a Roma

Ci sono legami nella vita che sconvolgono spesso gli stessi animi acerbi. Basta chiudere gli occhi e un ricordo, soprattutto un gusto desiderato, appare consolidato con tutto il suo sapore. Il tempo può corrodere il cuore, ma non può abbandonare i sentimenti dell’amore, quello che ti fa sentire nella tua terra, con tutti i suoi profumi e i suoi colori. Il cibo spesso diventa una relazione stretta dei luoghi, del tempo, degli affetti e dell’appartenenza. E quando si sente che un prodotto alimentare che appartiene alle eccellenze viene premiato, scatta l’orgoglio del vincolo sentimentale. Di pochi giorni la notizia di un’eccellenza: la salsiccia tipica Sangiorgese, arrivata al primo posto nel campionato nazionale del salame e la Calabria ne va fiera. Un concorso patrocinato dal Ministero e, organizzato dall’accademia delle 5T (territorio, tipicità, tradizione, tracciabilità, trasparenza). Una manifestazione eno-gastronomica svolta nella capitale: “Simposio delle eccellenze italiane”. Hanno partecipato 300 aziende agroalimentari, che hanno fatto degustare le “maestrie” made in Italy, ad una giuria di professionisti. Quella del salumificio Ioppolo è una lunga storia che inizia negli anni 40 con il nonno Vincenzo, quando la macellazione avveniva in maniera casalinga. Ma con la new entry dei giovani della famiglia nell’attività di trasformazione, prendono piede nuove tecnologie ma conservando rigorosamente le tradizioni gastronomiche popolari. Utilizzando materie prime semplici e naturali tagli “poveri”, del maiale legati alla ricetta inconfondibile di famiglia, accuratamente conservata e ricevuta in eredità. Dal sapore accentuato che serve a dare al salame quel tocco particolare di unicità. Dentro, il sale di Cervia, le spezie che solo la terra calabra sa conservare come quel finocchietto selvatico di cui la pre-Sila ne regala gli effluvi; e quel peperoncino rosso che serve a dare quel risveglio dei “sensi”, particolarmente del Sud. Tutto, naturalmente, senza aditivi chimici o lattosio. E la salsiccia Sangiorgese del maestro Ioppolo eccelle tra l’Aspromonte dove le sorgenti d’acqua diventano patrimonio popolare ma garantiscono anche alta qualità all’alimentazione manipolata, trasformata.

Insomma, il cibo legato al territorio ne racconta la storia e gli uomini di buona volontà riescono a far che la tradizione non la cancelli.

Ada cosco

 

 

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