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Esportazioni di armi: l’Europa chiede una stretta

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L'UE a 28 nel suo complesso è il secondo maggiore fornitore di armi del mondo

Il Parlamento europeo voterà nuove regole per rafforzare i controlli sulle esportazioni di armi e sanzionare gli Stati membri che non applicano le norme UE

Gli eurodeputati voteranno mercoledì prossimo delle proposte per rafforzare i controlli sulle esportazioni di armi e sanzionare gli Stati membri che non applicano le norme dell’Unione europea. Nello specifico gli eurodeputati chiedono che i Paesi UE che non applicano le norme UE sul controllo delle esportazioni di armi siano puniti.

Gli Stati membri dell’UE hanno politiche divergenti sulle esportazioni verso alcuni Paesi, nonostante la normativa comune in vigore che, tuttavia, non prevede sanzioni.

In taluni casi, le armi esportate in alcuni Paesi, ad esempio in Arabia Saudita, sono state utilizzate per alimentare conflitti che violano le posizioni comuni dell’UE, compromettendo l’intero sforzo europeo di controllo dell’export di armi.

Contesto

L’Unione Europea è il secondo maggior fornitore di armi al mondo dopo gli Stati Uniti. Nel 2016, il 40,5% delle esportazioni di armi è stato destinato a Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa.

Alcuni Paesi dell’UE, come la Germania e i Paesi Bassi hanno smesso di vendere armi all’Arabia Saudita e ad altri membri della coalizione guidata dall’Arabia Saudita nello Yemen a causa delle loro azioni militari.

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