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Rischio idrogeologico: class action per la sicurezza

Federdistat VVF, FILP VVF e CISAL VVF scrivono ai vertici politici e dell’amministrazione dell’Interno rivendicando il ruolo centrale dei Vigili del fuoco

Il Codacons annuncia una nuova class action pubblica contro Protezione civile e Governo, finalizzata ad ottenere la messa in sicurezza del territorio e il risarcimento dei danni ambientali

Sul dissesto idrogeologico dell’Italia e i danni prodotti dal maltempo in diverse aree della penisola il Codacons annuncia oggi una nuova class action pubblica – ai sensi del D.Lgs. 20/12/2009, n. 198 – contro Protezione civile e Governo, finalizzata ad ottenere la messa in sicurezza del territorio e il risarcimento dei danni ambientali subiti dal paese.

Lo annuncia l’associazione dei consumatori, che già dal 2010 ha avviato una serie di iniziative legali contro il rischio idrogeologico in Italia e l’assenza di interventi da parte delle istituzioni.

“Se fossero state accolte le nostre richieste, i decessi registrati nelle ultime ore in Sicilia e in altre zone del paese senza dubbio si sarebbero potuti evitare, così come gli ingenti danni ambientali – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Nel 2010 avevamo infatti diffidato la Protezione Civile a fornire tutti gli atti relativi alla predisposizione dei Piani di Assetto idrogeologici (Pai) e delle conseguenti misure finalizzate al contenimento del rischio idrogeologico in alcune aree a forte rischio, e gli atti autorizzativi la costruzione di edifici su bacini, corsi d’acqua e falde acquifere. Una richiesta rifiutata sia dalla Protezione civile, sia dal Tar Lazio cui il Codacons si rivolse, che ritennero non necessario rendere pubblici tali documenti”.

“Oggi piangiamo la morte di cittadini sorpresi in Sicilia dalla furia del maltempo all’interno di case abusive costruite sugli argini dei fiumi, ma se otto anni fa fossero state accolte le nostre richieste le stesse case sarebbe state individuate, abbattute o messe in sicurezza”  prosegue Rienzi.

Per tale motivo il Codacons chiederà alla magistratura l’incriminazione per concorso in strage e disastro colposo di tutti i funzionari pubblici che si opposero ai ricorsi presentati dall’associazione tra il 2010 e il 2014 per la messa in sicurezza delle aree a rischio, e depositerà una formale class action contro la P.A. per costringere lo Stato Italiano a proteggere il nostro territorio attraverso lo stanziamento di fondi per la bonifica urgente delle zone soggette a dissesto idrogeologico.

Sul sito www.codacons.it l’associazione pubblicherà oggi integralmente le diffide e i ricorsi presentati dal 2010 ad oggi e che avrebbero potuto salvare decine di vite umane.

L’associazione, infine, dopo quanto rivelato dall’ufficio stampa del Consiglio di Stato e della Giustizia Amministrativa secondo cui il Tar Sicilia–Palermo non ha mai sospeso l’ordinanza di demolizione dell’immobile sito in contrada Cavallaro a Casteldaccia, ha deciso di denunciare alla Procura di Palermo il sindaco del comune di Casteldaccia, per la possibile fattispecie di omissione di atti d’ufficio in relazione al mancato abbattimento dell’abitazione.

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