Site icon Corriere Nazionale

Ebola: in Congo 43 persone sopravvissute alla malattia

Un anno di epidemia di ebola nella Repubblica Democratica del Congo: sono 2671 i casi confermati, oltre 700 i bambini colpiti secondo l'UNICEF

On 12 May 2018 in Democratic Republic of Congo (DRC), a health worker at Bikoro Hospital, the epicenter of the latest Ebola outbreak in the DRC. Bikoro Hospital has sealed off a ward to diagnose suspected Ebola patients and provide treatment. The DRC has experienced nine known Ebola outbreaks. Following the announcement by the Government of the Democratic Republic of the Congo (DRC) on 8 May 2018 of a new Ebola outbreak in Equateur Province, UNICEF has mobilised its teams to help contain the spread of the disease. The outbreak was declared in the Bikoro Health Zone, located more than 100 kilometers south of the provincial capital of Mbandaka. A UNICEF team with two doctors, a specialist in water, sanitation and hygiene as well as a specialist in community communication left today from Mbandaka to assess the extent of the epidemic and begin implementing the response, alongside the Government and the World Health Organization (WHO). This is the ninth Ebola outbreak in the country since 1976. UNICEF supports the Government in its coordination of the response both from the country’s capital Kinshasa as well as in the affected area. UNICEF has been active in the Equateur Province for many years. Based on its experience in previous Ebola epidemics, UNICEF is focusing its response on communication activities in the communities to protect people from the disease and on water supply, hygiene and sanitation to prevent the spread of the disease. UNICEF has already sent a total of 45 kg of chlorine, five sprays, 50kg of soap and 28,000 water purification tablets to the area, as well as 600 posters and 6,000 leaflets to educate affected communities.

UNICEF: dallo scoppio dell’epidemia di Ebola ad agosto sono sopravvissute al virus 43 persone che stanno collaborando per prevenire il diffondersi della malattia in Congo

Gli ultimi sopravvissuti al virus Ebola stanno collaborando insieme con l’UNICEF per aiutare a prevenire ulteriori trasmissioni di questa malattia mortale nella Repubblica Democratica del Congo orientale. Come parte di questo impegno, i sopravvissuti stanno condividendo le loro storie nelle comunità colpite durante eventi pubblici e via radio. Dallo scoppio dell’epidemia ad agosto sono sopravvissute al virus dell’Ebola 43 persone.

“I sopravvissuti sono la prova vivente che è possibile guarire dall’Ebola, soprattutto se identificata e curata in tempo,” ha dichiarato Gianfranco Rotigliano, Rappresentante UNICEF in Repubblica Democratica del Congo. “Le testimonianze dei sopravvissuti ci aiutano a ridurre la paura nelle comunità e ad incoraggiare le persone con sintomi simili a cercare cure tempestivamente, così da evitare il rischio di ulteriori contagi.”

La mancanza di consapevolezza sulle misure di prevenzione e cura della malattia tra la popolazione aumenta il rischio di ulteriori contagi, come dimostrato dai nuovi casi di Ebola confermati nella zona sanitaria di Tchomia. Per affrontare questi casi, l’UNICEF ha impiegato una squadra sul campo per sostenere la risposta al virus messa in atto dal Governo e adesso ha diverse squadre che stanno lavorando a Mangina, Beni, Butembo e Tchomia.

Le testimonianze dei sopravvissuti a Mangina, la zona sanitaria più colpita dall’epidemia in corso, hanno già avuto effetti positivi. Grazie ad una maggiore fiducia nei centri per la cura dell’Ebola, una migliore comprensione dell’importanza di una diagnosi tempestiva, al monitoraggio dei casi sospetti e ad una migliore conoscenza delle misure di prevenzione, nell’area si è verificata una sensibile riduzione del tasso di nuovi casi confermati.

L’UNICEF sta anche iniziando a lavorare con i primi sopravvissuti all’Ebola di Ndindi, quartiere della città di Beni, altro epicentro dell’epidemia.

“Dare ai sopravvissuti all’Ebola l’opportunità di condividere pubblicamente le loro esperienze contribuisce anche a ridurre lo stigma”, ha dichiarato Rotigliano. “Dà ai sopravvissuti un ruolo positivo nelle loro comunità e li aiuta a superare l’impatto di essere stati colpiti dal virus.”

L’UNICEF e i suoi partner continuano a garantire ai sopravvissuti al virus Ebola assistenza psicosociale e materiale, oltre al supporto fornito alle famiglie e ai bambini colpiti dalla malattia.

Exit mobile version