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Energia da fusione: assegnati i SOFT Innovation Prize 2018

Un innovativo processo di produzione del tungsteno, un mini robot per saldature delle macchine a fusione e un codice avanzato per valutare effetti radioattivi: sono i tre progetti vincitori del SOFT Innovation Prize della Commissione europea

Un innovativo processo di produzione del tungsteno, un mini robot per saldature delle macchine a fusione e un codice avanzato per valutare effetti radioattivi: sono i tre progetti vincitori del SOFT Innovation Prize della Commissione europea

Un innovativo processo di produzione del tungsteno, un mini robot per saldature delle macchine a fusione e un codice avanzato per valutare effetti radioattivi: sono i tre progetti vincitori del SOFT Innovation Prize della Commissione europea

Un innovativo processo di produzione del tungsteno, il super-materiale utilizzato nei reattori a fusione e maggiormente esposto ai massimi flussi di calore; un mini robot in grado di effettuare tagli e saldature nelle macchine a fusione in modo rapido e affidabile; un codice avanzato per la valutazione degli effetti delle radiazioni sui vari componenti dei reattori. Sono questi i tre progetti di ricerca sulla fusione vincitori del SOFT Innovation Prize della Commissione europea per l’eccellenza delle innovazioni e la capacità di trasferimento tecnologico all’industria.

A consegnare i riconoscimenti Patrick Anthony Child, vice direttore generale “Ricerca e Innovazione della Commissione europea, nell’ambito della cerimonia di apertura del Symposium on Fusion Technology (SOFT 2018), una delle conferenze internazionali più importanti nel campo della ricerca sull’energia da fusione, organizzata dall’ENEA e in programma fino a venerdì 21 settembre a Giardini Naxos.

Primo premio a Jens Reiser dell’istituto KIT (Germania) per lo sviluppo di un tungsteno duttile: questo materiale dall’ottima conducibilità termica e alto punto di fusione è ideale per applicazioni nella fusione nucleare e in particolare nel reattore come materiale direttamente affacciato al plasma ed esposto al maggior flusso di calore. Questo innovativo processo di produzione di tungsteno duttile, tramite laminatura a freddo, apre la strada all’uso del tungsteno come materiale strutturale permettendo così di semplificare notevolmente il progetto del reattore.

Secondo premio al robot innovativo del ricercatore Simon Kirk dell’agenzia UKAEA (Regno Unito), un modello di dimensioni molto ridotte rispetto a quelli più diffusi ma ugualmente in grado di effettuare in modo rapido e affidabile tagli e saldature dei tubi interni al reattore in posizioni di difficile accesso e in volumi estremamente ridotti. Il nuovo robot permette anche di semplificare il progetto del reattore e di ridurre significativamente i tempi degli interventi di manutenzione.

Terzo premio a Ycan Wu dell’istituto INEST (Cina) per lo sviluppo di un codice di trasporto di particelle basato su CAD per applicazioni nucleari e di radioprotezione, utile per valutare gli effetti della radiazione sui componenti del reattore. L’innovazione permette di simulare con un’unica applicazione, in maniera semplice, veloce e affidabile, la diffusione di vari tipi di radiazione in sistemi nucleari complessi e di determinarne gli effetti macroscopici sui materiali.

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