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La prostituzione non conosce crisi: vale 3,9 miliardi

Codacons su dati Istat: il mercato della prostituzione non conosce crisi, e la spesa per i servizi connessi al sesso a pagamento rimane stabile a 4,7 miliardi di euro

La prostituzione in Italia registra un fatturato annuo pari a 3,9 miliardi di euro. I numeri del fenomeno e il boom delle prostitute online

Salvini propone di riconoscere la prostituzione come un lavoro. Il Codacons: “Mercato del sesso in crescita in Italia con 90mila operatrici e 3 milioni di clienti”

Mentre in Italia si torna a parlare di case chiuse, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha proposto di riconoscere la prostituzione come un vero e proprio lavoro, il Codacons – che di recente ha realizzato una approfondita analisi sul fenomeno – diffonde tutti i numeri relativi alla prostituzione in Italia.

L’associazione è stata promotrice di una proposta di legge presentata nel 2014 per regolamentare il settore e offrire garanzie a chi vi opera, tutelando la salute delle lavoratrici e dei loro clienti, e nel 2015 ha realizzato un calendario – firmato da Tiziana Luxardo – che attraverso immagini “choc” affrontava il fenomeno della prostituzione nel nostro paese.

Il mercato del sesso registra in Italia un fatturato annuo pari a 3,9 miliardi di euro – spiega l’associazione – Ciò che è meno noto è che durante gli anni della crisi economica il settore è cresciuto sensibilmente, anche grazie al boom della prostituzione sul web. Dall’ indagine realizzata dal Codacons emerge come siano circa 90.000 gli operatori stabili del sesso in Italia, per un numero di clienti che raggiunge i 3 milioni di cittadini.

Nel periodo della crisi economica il fatturato della prostituzione è cresciuto del 25,8% mentre il numero di soggetti dediti alla prostituzione è aumentato del 28,5% (+20.000). Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione del numero di prostitute che operano in strada, la cui percentuale rappresenta tuttavia ancora la fetta più consistente, pari al 60% del totale.

Da contraltare si registra una forte crescita nel numero di lucciole che decidono di lavorare in casa o altre strutture non all’aperto (40%). Della totalità delle prostitute operanti nel nostro paese, il 10% è minorenne, mentre il 55% è costituito da ragazze straniere, provenienti principalmente dai paesi dell’Europa dell’ Est (Romania, Bulgaria, Ucraina) e dall’Africa (Nigeria in testa). Si registra inoltre una fortissima crescita di prostitute cinesi, che svolgono prevalentemente la propria attività al chiuso (case, centri massaggi, ecc.).

Mediamente la spesa dei clienti abituali è pari a 110 euro al mese. Va tuttavia sottolineato che i costi delle prestazioni sono assai diversificati a seconda del servizio reso: per una escort, ad esempio, si arriva a pagare anche 500 euro per poche ore di prestazione, poiché il servizio è più ampio e include anche il ruolo di accompagnatrice (feste, eventi, ristorante, ecc.). Costi che scendono a 30 euro in caso di prestazioni rapide consumate in strada (prostituzione in strada).

Ma il vero e proprio boom riguarda la prostituzione via web: l’offerta si è spostata cioè sempre più dalle strade agli schermi dei pc, attraverso siti privati, pagine web, portali con annunci specializzati, ecc., dove escort e prostitute pubblicizzano i propri servizi raggiungendo un bacino di utenza sempre più esteso. All’interno di tale ambito si colloca un fenomeno letteralmente esploso a seguito della crisi economica: quello delle cam girl, ossia ragazze, generalmente di età inferiore ai 40 anni, che pur non praticando la prostituzione attraverso il contatto fisico con i clienti, mostrano il proprio corpo nudo attraverso una web cam. La prostituzione via web coinvolge oggi circa 18.000 operatrici, ossia il 20% del totale.

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