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Incubo scuola: metà teenager del mondo vittime di bullismo

Nuovo rapporto UNICEF sulla violenza nelle scuole: scontri fisici e bullismo ostacolano l’istruzione di 150 milioni di ragazzi fra i 13 e i 15 anni nel mondo

On 28 August 2018 in Progreso, Yoro, Honduras, Carlos Ricardo Chavez, 15, was an aggressive kid who would fight back and, as he says, would be "blind with rage." He was transferred to the school's afternoon period to give him a second chance and, if in the beginning things went well, it didn't last long. Only this time he became the victim of his older peers. He was beaten at least once a week but decided to remain quiet and did not fight back. "I didn't want to be in that state of rage I was before," he says. "Now I just want to do well in school." Carlos saw how his father came back home one day, dragged his mom out into the street and beat her and no one interfered. "I was frozen with fear, I couldn't move to help her," he says, crying. "Then I told my father to never come back again, to forget he once had a son." In 2018 in Honduras, societal violence has had a profound impact on a child’s ability to remain in school. This is especially true in neighbourhoods of the main urban areas including Tegucigalpa, Comayagüela, Choloma, San Pedro Sula, Villanueva, El Progreso and La Ceiba, in which gangs and organized crime, not only exercise effective territorial control over these areas but are also responsible for violent deaths, extortions, movement restrictions and threats. In 2017, the school coverage rates for children and adolescents aged 3-17 years was 58 per cent, meaning that 42 per cent of children did not have access to education. In 2010, only 55 per cent of children who began primary school were able to graduate from it. According to UNICEF, half of students aged 13-15 worldwide – around 150 million – report having experienced peer-to-peer violence in and around school. Peer violence – measured as the number of children who report having been bullied in the last month or having been involved in a physical fight in the last year – is a pervasive part of young people’s education around the world. It impacts student learning and well-being

Nuovo rapporto UNICEF sulla violenza nelle scuole: scontri fisici e bullismo ostacolano l’istruzione di 150 milioni di ragazzi fra i 13 e i 15 anni nel mondo

Secondo un nuovo rapporto lanciato oggi dall’UNICEF, metà degli studenti fra i 13 e i 15 anni nel mondo – circa 150 milioni – hanno riferito di aver subito violenza da parte dei loro coetanei a scuola e fuori.

Secondo il rapporto An Everyday Lesson: #ENDviolence in Schools (Una lezione quotidiana: porre fine alla violenza nelle scuole) la violenza tra coetanei – misurata come il numero di bambini che hanno riferito di essere stati vittime di bullismo nell’ultimo mese o che sono stati coinvolti in scontri fisici nell’ultimo anno – è una componente diffusa dell’istruzione dei giovani nel mondo. Ha un impatto sull’apprendimento degli studenti e sul loro benessere sia nei paesi poveri sia ricchi.

Il rapporto sottolinea diversi modi in cui gli studenti subiscono violenza in classe e fuori. Secondo gli ultimi dati dell’UNICEF:

“L’istruzione è fondamentale per costruire delle società che vivano in pace, eppure, per milioni di bambini nel mondo, la scuola stessa non è sicura”, ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF, Henrietta Fore. “Ogni giorno, i bambini incontrano numerosi pericoli, fra cui scontri, pressione per unirsi alle gang, bullismo – sia di persona che online –, punizioni violente, molestie sessuali e violenza armata. Nel breve periodo tutto ciò ha un impatto sul loro apprendimento, nel lungo periodo può condurre a depressione, ansia e persino suicidio. La violenza è una lezione indimenticabile che nessun bambino ha bisogno di imparare”.

Il rapporto evidenzia che la violenza con armi a scuola, come coltelli e pistole, continua a provocare morti. Sostiene inoltre che in un mondo sempre più digitale, i bulli stanno disseminando messaggi violenti, offensivi e umilianti premendo dei pulsanti sulla tastiera.

An Everyday Lesson: #ENDviolence in Schools fa parte della campagna globale dell’UNICEF #ENDviolence. È inoltre parte di uno sforzo collettivo per fare luce e avviare un’azione per porre fine alla violenza a scuola e fuori , portato avanti da organizzazioni come l’UNICEF, il DFID (United Kingdom’s Department for International Development), l’UNESCO e altri membri della Partnership Globale per porre fine alla violenza contro i bambini e dell’UNGEI (United Nations Girls’ Education Initiative).

Come parte della campagna, l’UNICEF nei prossimi mesi terrà diversi dibattiti nel mondo. Questa serie di dibattiti, gestita da studenti, offrirà ai giovani una piattaforma per condividere le esperienze vissute di atti di violenza, darà voce alle misure ritenute necessarie per sentirsi al sicuro a scuola e fuori, e offrirà inoltre una serie di raccomandazioni per i leader globali. A luglio, la Goodwill Ambassador dell’UNICEF, Lilly Singh, ha lanciato il primo dibattito in Sud Africa con un gruppo di studenti fra i 13 e i 19 anni.

Per porre fine alla violenza nelle scuole, l’UNICEF e i suoi partner chiedono un’azione immediata nelle seguenti aree:

L’UNICEF sta incoraggiando i giovani nel mondo ad alzare le loro voci e a raccontare come stanno lavorando insieme e quali soluzioni stanno utilizzando per porre fine alla violenza a scuola e fuori una volta per tutte. Per saperne di più: https://uni.cf/end-violence

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