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Dal Lazio alla Puglia: milioni di danni per il maltempo

Ondata di maltempo sull'Italia: situazione critica per le coltivazioni con milioni di euro di danni. Coldiretti chiede stato di calamità

Ondata di maltempo sull’Italia: situazione critica per le coltivazioni con milioni di euro di danni. Coldiretti chiede verifiche per attivare la dichiarazione dello stato di calamità

Ammontano a milioni di euro i danni provocati dalla nuova ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo la Penisola con grandine, bombe d’acqua e nubifragi che ha distrutto le coltivazioni prossime alla raccolta.

E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti che chiede nelle aree colpite di avviare le verifiche per la dichiarazione dello stato di calamità. Se in Sardegna è stato soprattutto l’area centro-meridionale a subire gli effetti più pesanti della perturbazione con pesanti perdite per frutta, uva e pomodoro, in Puglia i violenti rovesci dopo aver colpito il Salento, hanno interessato la provincia della BAT con epicentro a Spinazzola e Minervino Murge dove grandine e nubifragi hanno reso impraticabili le campagne, colpendo frutteti, vigneti, coltivazioni di pomodoro da industria e oliveti.

Una vera strage per le pregiate uve Primitivo in provincia di Taranto dove, secondo quanto accertato dalla Coldiretti Jonica, una bomba d’acqua e vento ha danneggiato il 60% della produzione.

Nel Lazio gravissimi i danni riportati dalle aziende, con raccolti decimati, coltivazioni distrutte, recinzioni abbattute, alberi spezzati dal vento, serre e capannoni divelti. Colpiti in particolare frutteti e vigneti, prossimi alla raccolta. Tra le zone più danneggiate quella di Tarquinia, l’area compresa tra Velletri e Cisterna di Latina e, nel Frusinate, tra Pontecorvo e Aquino. L’allarme maltempo si estende però all’intera Penisola dove si sta concludendo la raccolta della frutta estiva ed è appena iniziata quella delle mele mentre la vendemmia è in pieno svolgimento per le uve più precoci.

La grandine è uno dei eventi più temuti dagli agricoltori in questo momento perché rischia di far perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti.

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