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UNICEF: in Palestina allarme per abbandono scolastico

Rapporto UNICEF sulla Palestina: tra checkpoint, aule sovraffollate e violenze il 25% dei ragazzi e il 7% delle ragazze tra i 6 e i 15 anni abbandonano gli studi

On 12 July 2018 in the State of Palestine, 8-year old Hamid packs his school bag. Hamid’s school is just 70-meters away but he must pass a military checkpoint to get into school and his parents watch his every step from the roof of their house. In July 2018, almost all Palestinian children, between the ages of six and nine, are in school, but by age 15, nearly 25 per cent of boys have dropped out, according to the ‘State of Palestine: Country Report on Out-of-School Children’. The report, from UNICEF in the State of Palestine and the UNESCO Institute of Statistics, in cooperation with the Ministry of Education and Higher Education (MoEHE), highlights the multiple and often inter-related factors behind why children are out of school. This includes low quality education, that is often seen as not relevant to young lives, as well as poverty, physical and emotional violence in schools, including from teachers and peers, and armed conflict. The report highlights how better tailored education services, to meet the needs of individual students, particularly for those who fall behind, can help reduce drop out. This includes: flexible curriculum, different types of remedial learning opportunities and inclusive education for children with disabilities. Providing alternative education programmes outside of schools and improving the quality and reach of services that support the physical and emotional wellbeing of children are equally critical. In the Gaza Strip, classes are overcrowded with an average of 37 children per class. Among those enrolled in Grades 1 to 10, some 90 per cent go to double-shift schools. This reduces learning hours and the ability for teachers to properly support children especially those who have learning and behavioral difficulties. The report also notes that more than two-thirds of children in Grades 1 to 10 report being exposed to emotional and physical violence in school. In 2017, more than 29,000 children had their schooling interrupted

Rapporto UNICEF sulla Palestina: tra checkpoint, aule sovraffollate e violenze il 25% dei ragazzi e il 7% delle ragazze tra i 6 e i 15 anni abbandonano gli studi

Quasi tutti i bambini palestinesi, fra i 6 e i 9 anni frequentano la scuola, ma a 15 anni circa il 25% dei ragazzi e il 7% delle ragazze abbandonano gli studi, secondo il rapporto “State of Palestine: Country Report on Out-of-School Children” (Palestina: Rapporto sui bambini che non vanno a scuola).

Il rapporto, dell’UNICEF Palestina e dell’Istituto di Statistica dell’UNESCO, in collaborazione con il Ministero per l’Istruzione, sottolinea i molteplici, e spesso interconnessi, fattori per cui i bambini non frequentano la scuola.

Gli adolescenti maschi, fra i 14 e i 15 anni, rappresentano circa la metà di tutti i bambini che, fino all’età scolastica obbligatoria di 15 anni, non vanno a scuola. Il rapporto sottolinea che un numero maggiore di ragazzi in questa fascia di età non stanno frequentando la scuola in Cisgiordania (18,3%), rispetto alla Striscia di Gaza (14,7%).

Il motivo principale dell’abbandono scolastico include un’istruzione di scarsa qualità, che spesso è vista come un fattore non rilevante nelle loro vite, violenza fisica ed emotiva a scuola, sia da parte degli insegnanti che dei coetanei, e il conflitto armato.

“Raggiungere i bambini più a rischio di abbandono scolastico, come questi ragazzi adolescenti, e affrontare le problematiche che incontrano prima che sia troppo tardi, è fondamentale per farli continuare ad andare a scuola”, ha dichiarato Genevieve Boutin, Rappresentante Speciale dell’UNICEF in Palestina. “Creare lavoro per i giovani diplomati è pure una priorità, specialmente nella Striscia di Gaza, in cui oltre il 60% dei giovani sono disoccupati”.

Il rapporto sottolinea come un’istruzione che risponda meglio alle loro esigenze e servizi di supporto per andare incontro ai bisogni dei singoli studenti, in particolare per coloro che rimangono indietro, può aiutare a ridurre l’abbandono scolastico. Fra queste misure, un curriculum flessibile, diverse tipologie di opportunità di recupero scolastico e servizi di consulenza nelle scuole.

“L’accesso a istruzione di qualità in un ambiente scolastico sicuro aiuterà tutti i bambini a continuare a frequentare la scuola e a sviluppare le conoscenze e le competenze necessarie per progredire nella vita”, ha dichiarato Boutin.

Andare a scuola può anche rappresentare una sfida per gli adolescenti, maschi, in Palestina. In Cisgiordania, i bambini sono spesso costretti ad attraversare diversi checkpoint, blocchi stradali e di aggirare gli insediamenti israeliani solo per raggiungere l’aula. Questo più essere difficile soprattutto per gli adolescenti maschi, visto che hanno maggiori probabilità di essere fermati e interrogati lungo la strada per andare a scuola.

Nella Striscia di Gaza, le aule sono sovraffollate, con in media 37 alunni per classe. Fra coloro che sono iscritti dal primo al decimo anno scolastico, circa il 90% frequentano scuole organizzate su due turni. Ciò riduce le ore per l’apprendimento e la capacità degli insegnanti di supportare adeguatamente i bambini, soprattutto quelli che hanno difficoltà di apprendimento e comportamentali.

“I bambini rimasti indietro a scuola hanno maggiori probabilità di abbandono scolastico e quindi incorrono in un rischio maggiore di abusi e sfruttamento fuori dalla scuola”, ha dichiarato Boutin. “Essere a scuola non aiuta solo i bambini palestinesi a imparare e svilupparsi, ma fornisce inoltre una stabilità e delle abilità utili per la vita che sono di particolare importanza in questi ambienti molto stressanti”, ha aggiunto Boutin.

Il rapporto sottolinea inoltre che le violenze colpiscono l’istruzione in diversi modi. Oltre due terzi dei bambini che frequentano dal primo al decimo anno scolastico sono esposti a violenze emotive e fisiche nelle loro scuole e, a causa dei conflitti, per oltre 29.000 bambini nel 2017 il loro percorso scolastico è stato interrotto a causa di 170 attacchi e minacce di attacchi su scuole, studenti o insegnanti, che colpiscono ulteriormente la frequenza scolastica.

Per realizzare il diritto all’istruzione di ogni bambino in Palestina, l’UNICEF chiede di:

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