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L’Associazione Italiana Calciatori compie 50 anni

Calcio: si sta sviluppando in Giordania il primo viaggio di un progetto che porterà in tutto il mondo il "modello formativo AIC"

Il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, in una immagine del 30 gennaio 2012. ANSA/CLAUDIO PERI

Era il 3 luglio 1968 quando, a Milano, venne firmato da un gruppo di importanti calciatori l’atto costitutivo dell’Associazione Italiana Calciatori guidata dal presidente Sergio Campana. Dal 2011 il timone è passato nelle mani di Damiano Tommasi

Domani, martedi 3 luglio 2018, saranno 50 le “candeline” spente dall’Associazione Italiana Calciatori per festeggiare l’anniversario della sua costituzione. Un traguardo storico, significativo: cinquant’anni sono una bella fetta della storia del nostro calcio, cinquant’anni di battaglie, di conquiste, di successi al fianco di una categoria che sempre si è dimostrata compatta, unita, forte.

L’AIC è nata ufficialmente il 3 luglio del 1968: a costituirla fu un gruppo di calciatori che, a Milano, nello studio del notaio Barassi, firmò l’atto costitutivo espletando le necessarie formalità legali.

Del gruppo facevano parte: Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Castano, De Sisti, Losi, Mupo, Sereni, Corelli e Sergio Campana, avvocato, che da appena un anno aveva lasciato il calcio giocato accettando l’invito di assumere la direzione dell’Associazione. L’idea di costituire un sindacato era nata dall’esigenza di una difesa della figura del calciatore, ancora non ben delineata e sufficientemente tutelata, un sindacato che fosse riconosciuto come interlocutore da Federazione e Leghe e che avesse come propri rappresentanti gli stessi calciatori.

E di strada l’AIC, in 50 anni, ne ha fatta davvero molta, prima sotto la presidenza di Sergio Campana e, dal maggio del 2011, di Damiano Tommasi: dal riconoscimento del diritto d’immagine alla firma contestuale, dal trattamento pensionistico all’assistenza infortuni, dalla liquidazione di fine carriera allo “svincolo” per effetto della legge 91, fino ad ottenere il traguardo del “diritto di voto” che ha permesso agli atleti di entrare nel governo del calcio.

Oggi sono quasi tremila i calciatori professionisti riconosciuti dalla legge come veri e propri lavoratori subordinati, calciatori che possono vantare moltissime tutele grazie al sopracitato gruppo di campioni che fondò l’Associazione e a tutti coloro che, negli anni, hanno partecipato con impegno al raggiungimento di traguardi determinanti per la categoria.

La storia dell’AIC parte quindi da quel 3 luglio di 50 anni fa, da quei nomi di grosso calibro, che dimostrarono grande prova di sensibilità e solidarietà: allora, come del resto anche oggi, a far notizia erano i campioni della Serie A, gli idoli dei grossi club, i più pagati, certo, ma quelli che più contavano nel panorama calcistico, ed è proprio grazie all’appoggio di “chi conta” che l’Associazione è riuscita negli anni a raggiungere molti obiettivi. E dopo i Rivera ed i Mazzola il testimone è passato, negli anni, ai Volpi, ai Guidolin, ai Serena, ai Vialli, ai Ferrara, agli Albertini, ai Gattuso, ai Cannavaro, ai Chiellini, ai Bonucci e molti altri calciatori che hanno scritto, insieme a tutti coloro che hanno collaborato fattivamente con l’AIC in questi “primi” cinquant’anni, pagine fondamentali della storia dell’Associazione.

Da mezzo secolo l’impegno a 360 gradi del sindacato dei calciatori

L’Associazione Italiana Calciatori tutela gli interessi “morali, professionali ed econo­mici” di tutti i calciatori professionisti di Serie A, B e Lega Pro, e dal 2000, anche i calciatori del settore dilettanti (compresi Calcio Femminile, Calcio a 5 e Beach Soccer) direttamente attraverso gli interventi dalle sedi di Vicenza e Roma, tramite il proprio Ufficio Legale, e avvalendosi anche della collaborazione di una rete di avvocati Fiduciari che danno assistenza ai calciatori iscritti, nelle vertenze economiche contro le società, nel disbrigo delle pratiche di infortunio ed altro.

Con più di 17.000 iscritti è l’unica Associazione di categoria presente in Italia. Ma l’AIC svolge soprattutto un’importante opera di confronto con la FIGC e le Leghe per la gestione di tutta la normativa che riguarda il rapporto calciatori/società.

Quindi l’Accordo Collettivo e il Contratto Tipo, ma anche la disciplina del tesseramento dei calciatori stranieri, il Regolamento degli Agenti dei calciatori, il funzionamento dei Collegi Arbitrali che devono decidere sulle controversie tra i calciatori e società, la disciplina dei rapporti calciatori/società in tema di diritti pubblicitari. Da anni si è battuta poi per permettere agli atleti di partecipare attivamente alla ge­stione del calcio, attraverso il diritto di elettorato attivo e passivo, obiettivo determinante per il futuro della categoria.

E dopo anni di battaglia lo storico traguardo è stato raggiunto il 9 luglio 1999 con l’approvazione del cosiddetto “Decreto Melandri” che ha sancito l’entrata di atleti e tecnici negli organi direttivi del CONI e delle singole Federazioni Sportive in percentuale non inferiore al 30%.

Era arrivato del resto il momento in cui i calciatori potessero far sentire in maniera più incisiva il loro peso, partecipando alle assemblee elettive ed entrando a far parte del Consiglio Federale. L’ottenimento del diritto di elettorato è sicuramente la prima di una lunga lista di mete prefissate: la salvaguardia dei diritti acquisiti con la Legge 91 e della normativa previdenziale, la difesa dello status giuridico del calciatore, la tutela della salute e la lotta al doping, lo sviluppo dei settori giovanili, sono infatti punti fermi sui quali l’AIC da sempre concentra tutti i propri sforzi.

Al suo interno ha costituito, negli ultimi anni, quattro dipartimenti (Dilettanti, Fem­minile, Senior e Junior) che si occupano rispettivamente di calciatori dilettanti, calciatrici, ex calciatori e ragazzi da 7 ai 13 anni.

Tra le varie attività, attraverso A.I.C. Onlus, non manca infine anche quella delle iniziative a carattere benefico a sostegno di vari enti o di singoli calciatori in difficoltà economica. L’Associazione ha propri rappresentanti nel Fondo Accantonamento di Fine Carriera, nel Fondo di Solidarietà, nelle Commissioni Federali. Inoltre partecipa attivamente all’atti­vità della F.I.F.Pro, l’organizzazione che raggruppa le maggiori Associazioni Calciatori del mondo, e della C.I.D.S., la Confederazione che riunisce le principali associazioni italiane di sportivi e tecnici di varie discipline.

Ogni anno organizza una serie di importanti eventi (“Gran Galà del Calcio AIC”, “Galà del Calcio Triveneto”, “Premio AIC ai capocannonieri”, “Il calciatore/calciatrice del mese AIC”, “Gran Galà del Calcio Dilettanti”) e offre una serie di qualificati servizi (tra i quali il Ritiro precampionato AIC per calciatori senza contratto) per tutti i propri iscritti. Organi ufficiali di comunicazione dell’Associazione sono la rivista mensile “Il Calciatore”, distribuita ai giocatori, società e a tutti gli operatori calcistici, il sito internet www.assocalciatori.it, e i “social” ufficiali (Twitter, Facebook, Instagram e Youtube).

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