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Crisi umanitarie: da UNICEF mezzo miliardo di dollari per aiuti

Il 2017 è stato un anno record per gli aiuti d’emergenza stanziati dall'UNICEF per rispondere alle crisi umanitarie dovute a siccità, guerra e malnutrizione

Mothers and their children gather around a UNICEF-supported mobile health clinic in the east of Aleppo city, Syrian Arab Republic, Wednesday 14 June 2017. With no functioning public health centers in eastern Aleppo as of July 2017 and little cash among families who are returning to pay for private healthcare, UNICEF-supported mobile health clinics provide essential primary health services free of charge. Every day at nine in the morning, 25 health workers in seven trucks start their journey through the streets of east Aleppo. In order to reach as many people as possible, the trucks park close to crowded bread distribution points. The seven clinics-on-wheels treat more than 400 children and women every day for common illnesses, providing medicine and immunization services, as well as micronutrients and nutritional supplements to treat and prevent malnutrition. “The most common cases we see are related to malnutrition, diarrhoea and water-borne diseases,” says Dr. Kamal who works in one of the UNICEF-supported mobile clinics. “Living amidst the rubble, combined with a general lack of safe water, means hygiene conditions in the area have worsened, causing more children to fall ill,” he added. As more people return to the area, there is increasing demand for health services. “Although we come here every day for 6 hours, we barely stop work for one minute. We see one child or mother every 10 minutes while dozens of others are lining up outside in the scorching heat,” said Siba, a nurse at one of the clinics. To help prevent malnutrition, a team of community volunteers also accompanies the mobile health clinic, passing on information to mothers and answering questions on how to provide more nutritious diets for their young children. “During one-on-one sessions with mothers, we hear all kinds of dreadful stories. Many women have lost their husbands and are facing the world alone,” said Mais, a volunteer who encourages exclusive breastfeeding. Bana

Il 2017 è stato un anno record per gli aiuti d’emergenza stanziati dall’organizzazione per rispondere alle crisi umanitarie dovute a siccità, guerra e malnutrizione

Nel 2017, quando carestia, siccità, conflitti e malnutrizione hanno minacciato la sopravvivenza di milioni di persone, l’UNICEF ha impiegato oltre mezzo miliardo di dollari per portare aiuti salvavita e d’emergenza ai bambini con urgente bisogno di assistenza. Questa è, fino ad oggi, la cifra più alta impiegata dall’organizzazione in aiuti per le crisi umanitarie.

Nel 2017, la siccità e i conflitti armati hanno devastato le vite in Sud Sudan, Yemen, Somalia e Nigeria nordorientale, con circa 22 milioni di bambini affamati, malati, sfollati e fuori dal percorso scolastico.

Circa 1,4 milioni di bambini correvano il rischio imminente di morire a causa di malnutrizione grave. In risposta, l’UNICEF ha inviato kit per la nutrizione, fra cui cibo terapeutico pronto per l’uso, latte, biscotti ad alto contenuto energetico e attrezzatura antropometrica per pesare e misurare i bambini per un valore di 122,4 milioni di dollari.

Nel Corno d’Africa, dove la siccità ha inasprito una crisi nutrizionale di larga scala, l’UNICEF ha consegnato circa un quarto del suo cibo terapeutico a livello globale per salvare centinaia di migliaia di bambini colpiti da malnutrizione acuta. Oltre la metà è stato prodotto da fornitori locali in paesi in cui l’UNICEF ha programmi per la nutrizione, fattore che ha aiutato a migliorare l’efficienza e a supportare il mercato locale.

Accanto ad articoli per la nutrizione, l’UNICEF ha anche inviato aiuti salvavita come acqua e servizi igienico-sanitari, vaccini e farmaci, e anche forniture per l’istruzione e vestiti per i bambini e le famiglie coinvolte o sfollate a causa di conflitti, disastri naturali e altre crisi in 61 paesi. La maggior parte degli aiuti di emergenza sono stati distribuiti per rispondere alle crisi umanitarie in Bangladesh (Cox’s Bazar), Yemen, Corno d’Africa, Siria, regione del lago Ciad e Sud Sudan.

Per garantire assistenza ai rifugiati Rohingya in Bangladesh, sono stati creati rapidamente servizi logistici, mentre per affrontare simultaneamente nel mondo epidemie di colera sono stati distribuiti scorte d’acqua e kit igienico-sanitari e medici. Solo in Yemen, dove circa 22 milioni di persone sono state colpite da insicurezza alimentare e da un sistema sanitario in dissolvimento, l’UNICEF ha fornito oltre 900 milioni di pastiglie per la purificazione dell’acqua, 1.800 kit per la diarrea acquosa acuta e 33 milioni di dosi di vaccini.

Nel 2017, l’UNICEF e i suoi partner hanno inoltre ridotto sostanzialmente i prezzi dei vaccini, grazie agli sforzi compiuti per influenzare il mercato. Per la prima volta, un set completo di vaccini per un bambino con meno di un anno è disponibile, per i paesi a basso reddito, a meno di 18 dollari americani rispetto al prezzo del 2013 di 24,46 dollari.

In totale, l’anno scorso l’UNICEF ha fornito aiuti e servizi per i bambini in 150 paesi e territori per un valore di 3,46 miliardi di dollari.

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