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Si chiude Without Frontiers: Mantova museo a cielo aperto

Cala il sipario sulla III edizione del festival Without Frontiers - Lunetta a colori: 20 opere murarie hanno trasformato il quartiere cittadino in un museo a cielo aperto

Cala il sipario sulla III edizione del festival Without Frontiers - Lunetta a colori: 20 opere murarie hanno trasformato il quartiere cittadino in un museo a cielo aperto

Cala il sipario sulla III edizione del festival Without Frontiers – Lunetta a colori: 20 opere murarie hanno trasformato il quartiere cittadino in un museo a cielo aperto

Si è conclusa la terza edizione di Without Frontiers – Lunetta a Colori, il festival di riqualificazione urbana e valorizzazione culturale nel quartiere Lunetta di Mantova con interventi di street art e arte pubblica di artisti provenienti da tutto il mondo.

Il festival è un progetto, curato da Simona Gavioli e Giulia Giliberti e organizzato dall’associazione Caravan SetUp in collaborazione con l’associazione culturale torinese Il Cerchio e le Gocce, con il supporto del Comune di Mantova e del Gruppo Tea, parte integrante del festival “Mantova Cambia” e si svolge nel quartiere Lunetta alla periferia Nord di Mantova.

Quest’anno, è stata significativa la partnership intrapresa con il Governo delle Isole Baleari che insieme all’Institut d’Estudis Baleàrics ha portato a Mantova un artista spagnolo a implementare l’universo visivo di Lunetta.

Il nome Without Frontiers è un inno all’abbattimento delle frontiere attraverso l’arte e la cultura a favore di una continuità culturale che unisce il centro delle città alle sue periferie. Without Frontiers, giunto al terzo anno, si è allargato ad altri spazi di Lunetta con l’obiettivo di generare un continuum, un ponte tra ciò che il centro di Mantova, culla della cultura rinascimentale, rappresenta per la storia dell’arte e ciò che la periferia rappresenta per i suoi abitanti, sviluppando una relazione tra il concetto di arte urbana e arte pubblica.

Gli artisti del XXI secolo, così come i grandi maestri del passato, Andrea Mantegna e Giulio Romano, “ci raccontano il mondo abbattendo le barriere alzate dai perimetri della tela e salgono sulle gru per restituirci il grande stupore che crea un’opera d’arte che mira a toccare il cielo”.

La III° edizione del festival è ruotata intorno al progetto curatoriale UNA NUOVA PELLE, che prende spunto dal libro La pelle e la traccia di David Le Breton, (professore di Sociologia e Antropologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo e massimo esperto di antropologia del corpo in Europa), e racconta il lento, ma crescente, cambio di pelle che sta coinvolgendo il quartiere Lunetta. I palazzi sono diventati un foglio bianco, una “pelle sulla quale scrivere per acquisire un’identità unica che sembra esserci stata estirpata dalla società delle omologazioni”. Pensando ai murales come a una pelle, si costruirà un territorio inimitabile, le tracce formeranno un archivio e ne chiariranno la personale storia.

Dopo il grande successo delle scorse edizioni e dell’intervento, svoltosi ad aprile, che ha visto impegnato l’artista JOYS nella realizzazione di un’opera di 826 metri di superficie, la terza edizione di Without Frontiers (18-24 giugno 2018) ha portato a un ulteriore ampliamento del museo a cielo aperto con la realizzazione di 8 nuove opere di arte pubblica.

Gli artisti Joan Aguilò, Boogie Ead, Corn79, Ericailcane – Bastardilla, Mach505, Made514, Molis, Peeta e Sebas Velasco, sono stati chiamati ad arricchire l’universo visivo del quartiere Lunetta: le opere realizzate sono più di 20.

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