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Vacanze estive: genitori stressati anche dai social

Più della metà dei genitori (67%) sono preoccupati che le vacanze estive dei propri figli non siano all'altezza delle loro aspettative: e anche il confronto sui social è motivo di stress

Il 34% dei bambini italiani dice di annoiarsi dalle 2 alle 10 volte al giorno

Più della metà dei genitori (67%) sono preoccupati che le vacanze estive dei propri figli non siano all’altezza delle loro aspettative: e anche il confronto sui social è motivo di stress

La scuola è finita da più di una settimana e tutti i bambini sono pronti ad appendere al chiodo libri e zaini per dedicarsi alle tanto attese vacanze estive. L’entusiasmo dei piccoli però è inversamente proporzionale a quello dei genitori, che devono pensare a come gestire il tempo dei propri figli mentre loro sono ancora al lavoro.

Una ricerca internazionale Groupon rivela infatti che il 9% dei genitori ha iniziato a preoccuparsi delle vacanze estive dei propri figli con almeno 6 mesi di anticipo, perché il 67% di loro è convinto che le vacanze a cui hanno pensato non siano all’altezza delle aspettative.

Social media come motivo di stress

Tra i fattori principali che scatenano l’ansia dei genitori di non essere all’altezza delle aspettative dei figli durante le vacanze estive ci sono i tanto amati/odiati social media: il 27% delle mamme e papà toscani dichiara di sentirsi sotto pressione ad ogni post sui social che raffigura l’estate perfetta. Per il 37% dei genitori, la pressione aumenta a dismisura quando i loro figli raccontano loro le attività che hanno visto fare dai loro amici sui social. Addirittura c’è un 32% di genitori che dichiara di caricare solo le foto migliori e non quelle che sono l’effettivo ritratto della vita quotidiana.

Sensi di colpa

Alle pressioni causate dai social media, si aggiungono poi i sensi di colpa dovuti dal poco tempo che i genitori hanno a disposizione per stare con i propri figli (47%), quelli causati dal tempo che i bambini passano al chiuso (38%) o davanti alla TV (37%), e quelli causati dalla mancanza di attività da fargli fare (21%). A parziale copertura del primo senso di colpa, il 34% dei genitori ha tranquillamente ammesso di aver fatto finta di essere ammalato al lavoro per avere più tempo da trascorrere con i bambini.

Ma quanto costano questi sensi di colpa?

Nel tentativo di alleviare questi sensi di colpa, più di 7 genitori su 10 affermano di sopperire alle loro mancanze con regali per i figli. In particolare, le mamme sono più spendaccione rispetto ai papà quando si tratta di sensi di colpa da attenuare.

In media, i genitori spendono circa 134 euro a settimana per ogni bambino, posizionandosi sotto la media nazionale pari a circa 187 euro a settimana per ogni bambino.

Principalmente, queste spese sono destinate a cene a base di pizza e hamburger (33%), sempre amati dai bambini, gite giornaliere a parchi tematici o cinema (28%), nuovi giocattoli (23%), caramelle e dolci (22%) e attività sportive (11%).

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