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Encefalite virale da zecche: aumentano i casi in Europa

Malattia di Lyme, i sintomi sono vaghi e la diagnosi è complessa, ma i trattamenti esistono e funzionano: meglio rivolgersi a medici informati e preparati

Dal 2014 in crescita i casi di encefalite virale da zecche nei Paesi UE: il Ministero della Salute risponde con un Piano nazionale di sorveglianza

L’encefalite virale da zecche (TBE), malattia infettiva virale che colpisce il sistema nervoso centrale e può portare in alcuni casi anche alla morte, è ancora diffusa in Europa.

Gli ultimi dati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) indicano che le aree endemiche sono in via di espansione anche a causa dell’aumento della mobilità e dei viaggi. Nel 2014 i paesi che riportano il maggior numero di casi di TBE comprendono: Austria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Svezia.

Sono stati segnalati in totale nel 2014 2.057 casi di TBE, di cui 1.986 confermati. Si tratta generalmente di casi autocnoni, infatti solo l’1,3% è d’importazione. In Italia questa infezione è stata identificata per la prima volta nel 1978 in Toscana. Dal 2000 al 2016 in Italia sono state raccolte le segnalazioni relative a 456 casi di TBE confermati in laboratorio.

L’encefalite virale da zecche

L’encefalite virale da zecche (tick-borne encephalitis – TBE) è una malattia infettiva virale che colpisce il sistema nervoso centrale e può causare sintomi neurologici prolungati e, in alcuni casi, la morte. Le zecche che possono trasmettere l’infezione sono quelle del genere Ixodes ricinus eIxodes persulcatus, Dermacentor ed Haemaphysalis.

Le zecche vivono in habitat forestali, soprattutto nei boschi decidui, nel sottobosco, nelle radure e nelle zone di transizione fra foresta e prati, ed attendono l’arrivo dell’ospite sui fili d’erba o sui cespugli. Quando una zecca è infetta, può trasmettere il virus durante tutta la vita. Il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, fra cui roditori, caprioli, ovini, caprini, che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell’infezione. I cani sono considerati altamente suscettibili all’infezione, anche se le manifestazioni cliniche sono rare.

La risposta del Ministero della Salute

Nei giorni scorsi è stata pubblicata la nuova circolare del Ministero della Salute sul Piano nazionale di sorveglianza e risposta all’encefalite virale da zecche e altre arbovirosi.

Gli obiettivi del piano di sorveglianza e risposta sono:

  1. individuare precocemente i casi umani per adeguare le misure di sanità pubblica (attività di prevenzione e risposta)
  2. garantire il trattamento corretto dei casi
  3. prevenire e controllare eventuali focolai epidemici precocemente.

 

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