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Stadio della Roma: presentati 3 progetti alternativi

La As Roma rinuncia al progetto dello stadio a Tor di Valle. Per la società giallorossa "non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse"

Corruzione e reati contro la PA per realizzare il nuovo Stadio della Roma: interviene anche il Mibact. Codacons chiede al Tar del Lazio di bloccare il progetto

Eur, Fiera di Roma e Flaminio le proposte alternative illustrate da Codacons e Tavolo della Libera Urbanistica per il nuovo Stadio della Roma travolto da un’inchiesta

Eur (area di fronte al Luneur), Fiera di Roma e Stadio Flaminio. Questi i tre siti individuati dal Codacons e dal Tavolo della Libera Urbanistica per realizzare lo Stadio della Roma, illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata dopo l’apertura di un’inchiesta.

“Si tratta di tre progetti che permetterebbero di realizzare lo Stadio della Roma sfruttando terreni e strutture ad oggi inutilizzate, senza costi per la collettività e senza possibilità di speculazione da parte dei privati – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Siti privi di problemi di natura idrogeologica e già ampiamente serviti dal trasporto pubblico, in grado di accogliere l’afflusso di tifosi. Sottoporremo ora le tre proposte al sindaco Raggi, considerato che con ogni probabilità il progetto Tor di Valle è destinato a crollare sotto il peso dell’inchiesta della magistratura e dei ricorsi del Codacons”.

L’associazione fa sapere che depositerà oggi un esposto alla Procura di Roma chiedendo di accertare eventuali responsabilità di Comune, Regione Lazio e Anac, esposto in cui si ripercorrono le tante denunce e diffide presentate dall’associazione in sede di Conferenza dei servizi e all’Autorità Anticorruzione e relative alle gravi irregolarità del progetto Tor di Valle, istanze rimaste lettera morta e che ora, a seguito delle indagini della magistratura, acquisiscono enorme valore amministrativo e penale.

Il Codacons, infine, ha diffidato il sindaco Virginia Raggi a sottoporre con urgenza il progetto sullo Stadio della Roma al Consiglio Comunale, così come prevede la legge, al fine di decretarne l’annullamento definitivo. “Se la Raggi non accoglierà la richiesta, sarà inevitabile chiedere al Tar la nomina di un commissario che si sostituisca all’amministrazione” conclude l’associazione.

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