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Lotta al caporalato: 615 controlli e 32 persone denunciate

Caporalato, basse retribuzioni, sfuttamento dei clandestini: l'agroalimentare italiano sotto accusa in un Rapporto ONU stilato da Hilal Elver

Maxi operazione della Polizia contro il caporalato in diverse province italiane: passate al setaccio oltre 80 aziende

Il fenomeno del caporalato continua ad essere uno dei problemi principali nelle campagne italiane, in particolar modo in questo momento dell’anno con le raccolte di frutta e verdura di stagione.

Per questo motivo anche le autorità preposte al controllo della regolarità del lavoro agricolo hanno intensificato le attività di prevenzione del fenomeno del caporalato con una maxi operazione scattata in tutta Italia.

“Action week 2018” di Europol – questo il nome dell’operazione – ha riguardato diverse province italiane, passate al setaccio per contrastare lo sfruttamento del lavoro.

Le ispezioni, come spiega in una nota la Polizia di Stato, hanno riguardato aziende impegnate nel settore della grande distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci, delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo. Durante l´operazione i poliziotti hanno accertato l´inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il bilancio finale è di 615 persone e 82 aziende controllate, accertando irregolarità a carico di 30 di queste (in 1 caso si è proceduto al sequestro dei beni aziendali ed in altri 15 è stata sospesa l’attività), e sono state denunciate 32 persone (di cui 11 stranieri) di cui 3 arrestate e contestate sanzioni amministrative e ammende per oltre 450 mila euro.

I poliziotti impegnati nell’operazione contro il caporalato son stati quelli delle Squadre mobili di Agrigento, Forlì, Cesena, Caserta, Foggia, Latina, Lecce, Matera, Potenza, Ragusa, Rimini, Siracusa, Taranto, Verona e Vibo Valentia, coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, e dal Comando carabinieri per la tutela del lavoro, attraverso l´impiego dei reparti dipendenti di Milano, Torino, Roma, Agrigento, Trapani e Napoli, nonché uffici di altre amministrazioni, come gli Ispettorati territoriali del lavoro.

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