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Politica nel caos: Cottarelli riceve l’incarico da Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il dottor Carlo Cottarelli, al quale ha conferito l'incarico di formare il governo.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il dottor Carlo Cottarelli, al quale ha conferito l'incarico di formare il governo.

L’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli è stato incaricato di formare un nuovo governo da Mattarella: le parole del premier incaricato e le reazioni

È Carlo Cottarelli il premier incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per mettere la parola fine alla crisi istituzionale senza precedenti, a 85 giorni dal voto del 4 marzo.

Dopo la rinuncia del professore Giuseppe Conte, indicato da Lega e Movimento 5 stelle, per il caso Savona (indicato come ministro dell’Economia e non accettato dal Colle per le possibili ripercussioni sui mercati internazionali) si volta dunque, di nuovo, pagina.

La giornata di ieri è stata convulsa: la fine dell’esecutivo gialloverde, le stoccate del Capo dello Stato e la replica dei pentastellati che hanno minacciato l’impeachment.

Oggi, mentre lo spread alla riapertura delle Borse è tornato sopra i 200 punti base, Mattarella ha ricevuto al Palazzo del Quirinale l’ex commissario alla spending review dell’esecutivo Letta e gli ha conferito l’incarico di formare il governo.

Le prime parole di Cottarelli

“Ho accettato l’incarico di formare un governo come richiesto dal Presidente della Repubblica. Come italiano sono molto onorato di questo incarico e ovviamente ce la metterò tutta” ha esordito Cottarelli dopo l’incontro con Mattarella.

L’ex commissario ha specificato poi il suo ruolo e quello del suo possibile esecutivo: “Il presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri, mi presenterò al Parlamento con un programma che in caso di fiducia includa l’approvazione della legge di bilancio per il 2019. Dopo di che il Parlamento verrebbe sciolto con elezioni a inizio 2019. In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione dell’ordinaria amministrazione e di accompagnare il Paese a elezioni dopo il mese di agosto. Vorrei sottolineare che in questo caso il governo manterrebbe neutralità di fronte alla competizione elettorale: mi impegno a non candidarmi per le prossime elezioni e chiederò un simile impegno a tutti i memrbi del governo”.

Cottarelli si è soffermato anche sulle reazioni della finanza internazionale: “Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, sapete bene che lo spread è aumentato. Tuttavia l’economia italiana è ancora in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo e vi posso assicurare nel modo più assoluto che un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici” ha detto.

Infine i rapporti con l’Europa: “Un dialogo con l’Europa in difesa dei nostri interessi è essenziale e possiamo fare meglio del passato. Ma deve essere un dialogo costruttivo nel pieno riconoscimento che come Paese fondatore dell’UE il nostro ruolo è essenziale così come resta essenziale la nostra continua partecipazione all’area dell’Euro”.

E ora? Le reazioni e i numeri del Governo Cottarelli

Lasciato il Quirinale, la lunga giornata romana di Cottarelli è proseguita a Montecitorio dal presidente della Camera Roberto Fico (con cui ha avuto un colloquio di mezz’ora). Alle 15:30 il premier incaricato sarà ricevuto a Palazzo Madama dalla presidente del Senato Maria Alberti Casellati alle 15.30.

Il nodo resta però quello dei numeri per la fiducia. Al momento l’economista nato a Cremona nel 1954, un lungo passato in Bankitalia, può contare sull’appoggio del Partito democratico e del Psi. Ettore Rosato vicepresidente della Camera, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’ ha specificato che “il Pd darà il proprio sostegno al lavoro del Presidente della Repubblica e a Cottarelli. Spero non saremo i soli per sostenere una situazione che è frutto dell’impuntatura di due partiti (Lega e Movimento 5 stelle, ndr) che dicono di voler governare ma evidentemente non vogliono governare”.

Sul suo profilo Twitter il Segretario del Psi, Riccardo Nencini, ha scritto: “Siamo al fianco del Presidente della Repubblica in questo momento delicato per il Paese e per le Istituzioni. Ha esercitato le sue prerogative a difesa della Costituzione e degli italiani. Il Psi voterà la fiducia a Cottarelli, per il bene del Paese”.

Ben più ampio lo schieramento del “No” al Governo Cottarelli. Se Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia sono già sulle barricate con una contrarietà annunciata, diverso è il discorso di Forza Italia. Il leader azzurro Silvio Berlusconi già ieri, schierandosi con Mattarella, ha fatto capire che la fiducia all’ex commissario alla spending review è possibile. Ma rischia di spaccare il partito che i sondaggi continuano a dare in calo: “Il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario” ha affermato Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia.

Contrario alla fiducia all’esecutivo Cottarelli anche Stefano Fassina di Liberi e Uguali: “Si è venuta a definire un’alternativa esiziale tra europeismo liberista e una nazionalista uscita dall’euro. Non sarebbe dovuto essere necessariamente così, in particolare dopo la nota di ieri del prof Savona. Ora, è inevitabile il ritorno rapido alle urne dove noi, LeU, dobbiamo far vivere una credibile alternativa al mortale bipolarismo europeismo liberista versus nazionalismo: la strada del patriottismo costituzionale, ossia il primato della nostra Costituzione sui principi dei Trattati europei con essa contraddittori. In coerenza con tale prospettiva politica, la mia posizione è di votare no alla fiducia al Governo Cottarelli” ha scritto sulla sua pagina Facebook.

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