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Polveri sottili, Italia deferita alla Corte di Giustizia europea

Le polveri sottili sono da sempre un acerrimo nemico della salute: possono essere facilmente inalate e, raggiungendo i polmoni, possono causare sei problemi di salute

Nei bambini con meno di cinque anni, il 33% delle malattie è causato da fattori ambientali

Il nostro Paese è stato deferito per violazione delle norme europee antismog, in particolare per il superamento dei limiti di PM10, le cosiddette polveri sottili

L’Italia, insieme ad altri Paesi, è stata deferita alla Corte di Giustizia Ue per aver violato le norme europee antismog, in particolare per il superamento dei limiti di PM10, le cosiddette polveri sottili.

Una decisione che non è andata giù al Codacons: “L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non aver fatto nulla né contro l’inquinamento dell’aria, né contro lo scandalo Dieselgate” denuncia l’associazione dei consumatori.

“Mentre gli Stati Uniti hanno inflitto a Volkswagen una sanzione da 14,7 miliardi di dollari per lo scandalo delle emissioni falsificate, l’Italia è rimasta a guardare e non ha adottato alcun provvedimento a tutela degli automobilisti, nemmeno sul caso della 500X” afferma il presidente Carlo Rienzi.

“In tal senso il deferimento deciso dalla Commissione Europea è corretto e opportuno, e di fronte all’immobilismo delle nostre istituzioni i proprietari di auto Vw possono difendersi solo aderendo alla class action promossa dal Codacons” aggiunge.

Ancora peggio sul fronte dell’inquinamento ambientale e dello sforamento dei limiti di polveri sottili, emergenza per la quale gli enti locali hanno precise responsabilità. “I sindaci dei comuni che superano i limiti di Pm10 nell’aria vanno indagati per reati contro la salute pubblica e concorso in omicidio colposo, perché le loro omissioni sul fronte smog hanno contribuito a far insorgere malattie respiratorie nella popolazione e determinare migliaia di decessi ogni anno” conclude Rienzi.

Sui livelli di polveri sottili nelle noste città è intervenuta anche la Coldiretti secondo la quale “con appena 31 metri quadrati di verde urbano a testa le città italiane non riescono a rompere l’assedio dello smog, con valori sotto la media per le metropoli come i 22 metri quadrati di Torino, i 17,9 di Milano e i 13,6 di Napoli”.

La soluzione? “Potenziare il verde urbano visto che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno” afferma la Confederazione.

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