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Bologna capitale della lotta alla zanzara tigre

zanzare

Al via un piano straordinario di disinfestazione

Si rafforza la collaborazione tra Centro Agricoltura Ambiente e IAEA con lo sviluppo del progetto del “maschio sterile”. Dalla struttura di Crevalcore ogni settimana vengono “esportati” in Germania 30.000 esemplari maschili sterili di zanzara tigre

Bologna diventa la capitale della lotta alla zanzara tigre. Si rafforzano i progetti di collaborazione tra il Centro Agricoltura Ambiente (CAA), centro internazionale specializzato nella ricerca ambientale con sede a Crevalcore, e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA). La partnership riguarda lo sviluppo della lotta genetica alla zanzara tigre, vettore di gravi malattie per l’uomo, mediante la tecnica del maschio sterile.

CAA è una struttura di eccellenza nel campo della lotta alle zanzare, attiva sullo scenario europeo da 30 anni. Co-fondatore dell’Associazione Europea per la lotta alle zanzare, assiste la Regione Emilia-Romagna nella gestione del piano di sorveglianza e lotta alla zanzara tigre e alle malattie da essa trasmissibili e collabora con il Comune di Bologna nella direzione tecnica e nei controlli di qualità della disinfestazione larvicida. CAA, inoltre, è partner di diversi enti di ricerca e protezione sanitaria di Paesi europei e produce expertise per organizzazioni internazionali che si occupano di ambiente e salute.

Dal 2011 CAA è Collaborating Centre dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di Vienna nel campo dello sviluppo della tecnologia del maschio sterile contro le zanzare nocive. Oggi, nell’ambito di un workshop scientifico internazionale che si è tenuto a Bologna (nella foto), è stata annunciata una nuova fase di collaborazione con IAEA: il centro di ricerca bolognese supporterà IAEA nello sviluppo delle ricerche, nell’assistenza ai paesi in via di sviluppo, nella formazione di giovani ricercatori, finalizzate all’applicazione della tecnica del maschio sterile nella lotta alle zanzare nocive.

“Siamo soddisfatti del rafforzamento della collaborazione con IAEA perché è testimonianza della qualità della ricerca e delle attività che svolgiamo nei nostri laboratori, grazie alla competenza e alla professionalità di tanti ricercatori – commenta Paolo Ceccardi, presidente di CAA –. Il nostro è un centro di riferimento internazionale per la ricerca ambientale, una struttura a servizio delle comunità e della salute pubblica, capace di sviluppare un modello organizzativo in grado di garantire la piena autonomia finanziaria e gestionale. Continueremo a muoverci nel solco dell’intuizione originaria di Giorgio Celli e Giorgio Nicoli, i pionieri di CAA, portando nel mondo la loro idea di dare sempre più valore alla tutela ambientale e alla buona agricoltura”.

La tecnica del maschio sterile (SIT) è finalizzata a spezzare la catena riproduttiva delle zanzare con lo scopo di ridurre la trasmissione di malattie (tra cui Dengue, Chikungunya e Zika). Si tratta di un metodo di lotta genetica selettivo senza alcun rischio per l’ambiente e per la salute pubblica. In pratica vengono allevate grandi quantità di zanzare della specie da combattere, separando i maschi dalle femmine. Poi i maschi vengono sterilizzati e quindi rilasciati nell’ambiente, dove si accoppieranno con le femmine selvatiche rendendole sterili in modo definitivo. Questa metodologia ha la finalità di eliminare radicalmente la specie nociva negli ambienti dove essa è di recente introduzione e occupa territori limitati, oppure di ridurre la presenza a livelli molto bassi in zone di presenza già molto estese.

CAA ha iniziato la ricerca sulla tecnica del maschio sterile nel 1999 e oggi è uno dei centri di riferimento internazionale, le cui tecniche sono applicate in diversi paesi del mondo.

Un esempio concreto riguarda la collaborazione con KABS Speyer, un consorzio di comuni della valle del Reno, che da molti anni gestisce il problema delle zanzare nei suoi territori. Ogni settimana, nelle strutture di sicurezza di CAA, vengono prodotti e inviati in Germania circa 30.000 maschi sterili, poi liberati nelle zone infestate. La sterilizzazione dei maschi si ottiene esponendo le pupe a una dose prestabilita di radiazioni gamma utilizzando l’apparecchiatura del Dipartimento di Fisica Medica dell’Ospedale S. Anna di Ferrara.

Grazie anche alle collaborazioni internazionali e al successo del metodo SIT, il Centro Agricoltura Ambiente è impegnato nella progettazione e realizzazione di una struttura dedicata di più grande capacità produttiva (20 milioni di maschi alla settimana). Il prossimo ottobre sarà presentata una richiesta di finanziamento, nell’ambito di un bando europeo, per realizzare nell’area metropolitana di Bologna la più grande “bio fabbrica” d’Europa di maschi sterili.

La tecnica del maschio sterile per la lotta alla zanzara tigre sta assumendo sempre più interesse per le autorità sanitarie e gli enti locali, a fronte dell’insufficienza dell’attuale strategia di prevenzione, che delega ai privati la responsabilità dei trattamenti nelle loro proprietà. I cittadini emiliano-romagnoli continuano così a spendere per proteggersi dalla zanzara tigre in media oltre 30 euro all’anno tra repellenti, bombolette spray, zampironi, trappole (ricerca condotta nell’ambito del progetto LIFE CONOPS).

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