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Siria: 5 milioni di bambini a scuola nonostante 7 anni di guerra

Contro ogni aspettativa, 4,9 milioni di bambini in Siria continuano ad avere accesso all’istruzione nonostante una guerra lunga oltre sette anni, violenze e sfollamento

Scuole nel mirino delle parti in conflitto

UNICEF: dall’inizio del conflitto in Siria nel 2011 sono state attaccate 309 strutture scolastiche e una scuola su tre non può più essere utilizzata

Contro ogni aspettativa, 4,9 milioni di bambini in Siria continuano ad avere accesso all’istruzione nonostante una guerra lunga oltre sette anni, violenze e sfollamento. Circa il 90% dei minori che hanno accesso all’istruzione frequentano le scuole pubbliche, sia in Siria, che nei Paesi vicini.

In Libano e Giordania, i bambini siriani hanno potuto unirsi ai loro coetanei locali nelle scuole pubbliche. Tuttavia, rimangono sfide enormi. A causa del conflitto che va avanti da sette anni 2,8 milioni di bambini hanno perso la scuola; alcuni non sono mai andati a scuola, mentre altri hanno perso fino a sette anni di istruzione, rendendo loro estremamente difficile recuperare gli anni perduti.

“I consistenti finanziamenti da parte dei donatori, la generosità senza precedenti da parte dei governi ospitanti e le comunità, il lavoro senza sosta di insegnanti eroici e la determinazione dei bambini siriani e delle loro famiglie hanno aiutato milioni di minori a ricevere un’istruzione”, ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.

In alcune parti della Siria, andare a scuola a volte diventa una questione di vita o di morte, a causa di attacchi e violenze. Dall’inizio del conflitto nel 2011, sono state attaccate 309 strutture scolastiche e una scuola su tre non può più essere utilizzata in quanto distrutta, danneggiata, utilizzata per scopi militari o per ospitare famiglie sfollate. Circa il 40% dei bambini che non vanno a scuola hanno fra i 15 e i 17 anni, il che li rende prede di sfruttamento, fra cui i matrimoni precoci, reclutamento nei conflitti e lavoro infantile. Queste problematiche si stanno diffondendo visto che le famiglie stanno facendo sempre più affidamento su misure di sopravvivenza estreme. Per quanto riguarda i bambini che vanno a scuola, il rischio di abbandono incombe mentre affrontano gli impatti del trauma.

Nei Paesi vicini alla Siria, i governi ospitanti devono affrontare circa 2 milioni di bambini in più da assorbire nel sistema scolastico in una situazione economica instabile. Le risorse finanziarie delle famiglie, in calo, le strutture scarse e non disponibili, la mancanza di spazi di apprendimento sufficienti e le barriere linguistiche stanno riducendo la partecipazione dei piccoli a un apprendimento effettivo.

“I leader mondiali questa settimana si incontreranno a Bruxelles per la conferenza per supportare il futuro della Siria e della regione, chiediamo loro di non arrendersi con i bambini e i giovani che ne hanno già passate così tante”, ha dichiarato Cappelaere. “Finanziamenti costanti, flessibili, senza condizioni e a lungo termine per il settore dell’istruzione sono necessari per migliorare il sistema esistente e aumentare il numero di opzioni alternative per i bambini e i giovani di partecipare a un apprendimento di qualità. Ma la generosità da sola non porterà alla fine della crisi in Siria. La protezione e i bisogni dei minori devono essere la priorità per i decisori politici e per coloro che combattono sul campo”.

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