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Forte terremoto nel Maceratese, INGV: decine di repliche

Scossa di terremoto

Nella notte scossa di terremoto di magnitudo ML 4.7 a Muccia avvertita in tutto il Centro Italia: nuovi crolli nelle zone già colpite dalla sequenza sismica

Questa mattina, alle ore 05:11 italiane del 10 aprile 2018, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato un terremoto di magnitudo ML 4.7 (Mw 4.6) in provincia di Macerata, 2 km da Muccia (MC), a 9 km di profondità. I comuni più vicini all’epicentro sono: Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana.

Al momento sono stati localizzati altri 18 eventi di magnitudo Ml maggiore di 2.0 di cui due hanno avuto magnitudo pari a 3.5.

“Questo terremoto, come gli eventi avvenuti avvenuti negli ultimi giorni in questa zona, ricadono nell’area della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0  avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l’evento sismico del 30 ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5 ” spiega l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in una nota.

“Tale sequenza si è gradualmente sviluppata interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un’area di circa 1200 km2, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo. La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e il 30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26 ottobre di magnitudo Mw 5.4 e magnitudo Mw 5.9 e quello di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre 2016” si legge ancora nella nota dell’INGV.

Terremoti più frequenti nell’ultimo mese

Nei giorni scorsi l’INGV aveva spiegato che la sequenza sismica in atto nell’Italia centrale era in intensificazione, con un aumento del numero di scosse di terremoto nella zona a Sud di Camerino (leggi qui l’articolo).

“Se si considera l’evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l’energia rilasciata da tutti gli eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi del 2017 sono stati localizzati una media di 30-40 eventi al giorno. I primi di marzo 2018 la sismicità è aumentata superando in un caso i 100 eventi al giorno e anche in questi primi giorni di aprile ha superato i 140 eventi al giorno. Questo aumento di sismicità è prevalentemente concentrato proprio nel settore più settentrionale del sistema di faglie attivato nel 2016, vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (MC). L’evento odierno rappresenta, quindi, un incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di sequenza” sottolinea l’INGV.

Terremoto di oggi avvertito anche in Umbria

Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso pari al VI grado della scala MCS (http://shakemap.rm.ingv.it).

L’evento è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella zona a nord-est dell’epicentro, nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, nel Lazio e, in modo lieve, a Roma, come evidenziato dai 590 questionari finora compilati su http://www.haisentitoilterremoto.it/ e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio.

Mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio come ricostruito dai questionari on line. La mappa contiene una legenda (sulla destra). Con la stella in colore viola viene indicato l’epicentro del terremoto, i cerchi colorati si riferiscono alle intensità associate a ogni comune. Nella didascalia in alto sono indicate le caratteristiche del terremoto: data, magnitudo (ML), profondità (Prof) e ora locale. Viene inoltre indicato il numero dei questionari elaborati per ottenere la mappa stessa.

Protezione civile: nessun ferito

Il sisma che stamani all’alba ha colpito il Maceratese fortunatamente non ha causato morti o feriti come spiega la Protezione Civile ma nell’area dell’epicentro sono segnalati nuovi crolli come quello del campanile della Chiesa di Santa Maria di Varano a Muccia.

“Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha attivato le proprie unità di crisi per la verifica dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale eventualmente danneggiato dalla scossa di terremoto che ha colpito questa mattina il Maceratese”. Lo comunica il segretario Generale del Mibact, Carla di Francesco che sottolinea come “il personale del Mibact sia già in loco in stretto contatto con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco”.

La scossa di stamani ha causato anche il blocco della circolazione dei treni. Le Ferrovie dello Stato fanno sapere che alle 7:30 è stata riattivata la tratta fra Civitanova e Macerata. Ancora sospesa invece la tratta fra Macerata e Albacina dove proseguono le verifiche da parte delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana.

Coldiretti: timori per il turismo

Le nuove scosse colpiscono le zone del terremoto alla vigilia della stagione turistica dopo che le festività pasquali avevano fatto registrare un incoraggiante aumento del 10% delle presenze. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sulla situazione nelle aree del sisma, sulla base delle indicazioni delle aziende agrituristiche.

“Nel cratere – sottolinea la Coldiretti – è tornata la paura ed è in corso la verifica dei danni ma a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono anche gli effetti delle scosse sull’economia e sul lavoro. L’arrivo di turisti era tornato a crescere dopo il crollo registrato nell’area del sisma tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, tipiche della primavera, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica”.

Una minaccia per la ripresa nei 131 comuni colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 Ottobre dove, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria.

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