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Aprile al museo: “caccia” ai fiori nelle opere d’arte

Aprile al museo con fiori dai colori esuberanti nel pieno del rigoglio, delicati elementi decorativi, raffinati e potenti simboli evocativi della religiosità. La campagna social del Mibact omaggia la Primavera.

MILANO. PINACOTECA DI BRERA. Francesco Hayez. UN VASO DI FIORI SULLA FINESTRA DI UN HAREM.1881

La nuova campagna sociale dei musei italiani omaggia la Primavera e la collezione floreale dei musei, parchi archeologici e luoghi della cultura nazionali

Aprile al museo con fiori dai colori esuberanti nel pieno del rigoglio, delicati elementi decorativi, raffinati e potenti simboli evocativi della religiosità. Con rose, begonie, iris, peonie, gigli, agapanti e clivie disegnate, scolpite, dipinte, ricamate, incise, trasformate in gioielli o in ceramiche pregiatissime il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo celebra la Primavera.

La campagna social del mese di aprile con il quale il MiBACT coinvolge i visitatori degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani si concentra dunque su soggetti come le nature morte floreali, raffigurate dall’antichità – secoli prima della nascita del vero e proprio genere – ai nostri giorni. La regola rimane quella di sempre: cercare, fotografare e condividere con gli account del Ministero, in particolare @museitaliani, tutto ciò che può essere rappresentato con l’hashtag #fiorinellarte.

Preludio agli scatti e ai tag dei follower sono 65 locandine che lo stesso MiBACT lancia sulle principali piattaforme social, opere prestigiose selezionate attraverso un ‘concorso di gruppo’ che, ogni mese, vede coinvolto l’intero sistema museale nazionale e dal quale nasce un vero e proprio reportage collettivo: in primis, la raffigurazione di Flora, la primavera appunto, a piedi scalzi su fondo verde brillante mentre raccoglie piccoli fiori bianchi, famoso affresco del I secolo d.c. proveniente da Villa Arianna (area archeologica di Castellammare di Stabia) oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; poi il Girasole di Bartolomeo Bimbi della ricca collezione del Museo della Natura Morta (Firenze, Villa Medicea di Poggio a Caiano), l’Intarsio ottocentesco di pietre dure della Certosa e Museo di San Martino fino alla Seta ricamata che riveste le pareti dell’Alcova del Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca. Esemplari famosi come le Ninfee rosa di Claude Monet della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, romantici come quello della ragazza che poggia un vaso ricolmo di fiori su un davanzale (Un vaso di fiori sulla finestra di un harem) di Francesco Hayez alla Pinacoteca di Brera.

Il tema di #aprilealmuseo è un invito ad osservare attentamente: i #fiorinellarte sono nei dettagli raffinati della sculture, negli sfondi curatissimi di mosaici e grandi pitture parietali, nelle minuziose decorazioni orafe.

Il Ministero pubblica intanto la “collezione” floreale dei #museitaliani su www.beniculturali.it/aprilealmuseo: i visitatori potranno incrementare la gallery condividendo i propri scatti sui social.

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