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Aggressione al presidente del Codacons Rienzi: sarto dei VIP a processo

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L’associazione dei consumatori: il Gip di Roma ordina alla Procura di procedere per i reati di percosse, violenza privata e calunnia

Gaetano Aloisio, titolare di una nota sartoria di lusso a Roma, finirà sotto processo per i reati di percosse, violenza privata e calunnia, per aver prima aggredito il presidente Codacons, Carlo Rienzi, e poi averlo calunniato con accuse rivelatesi del tutto false.

Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Roma, Alessandro Arturi, ordinando al Pm di procedere all’imputazione di Aloisio, che finirà ora alla sbarra e dovrà difendersi da accuse pesantissime.

I fatti risalgono al 27 febbraio del 2015 quando, alla guida della propria automobile, il presidente Codacons Rienzi tampona la vettura di Aloisio: “Banale incidente che scatena l’ira incontenibile del sarto il quale scende dalla macchina e aggredisce fisicamente Carlo Rienzi. Ne nasce un procedimento penale dagli esiti sorprendenti: per difendersi dalle accuse, infatti, Aloisio chiama a testimoniare due suoi amici, spacciandoli per testimoni oculari dell’accaduto e senza rivelare alle autorità i rapporti di conoscenza esistenti tra loro” spiega in una nota il Codacons.

“Ma il tentativo di eludere la giustizia viene presto sventato: grazie a Facebook i legali di Rienzi scoprono non solo gli stretti rapporti tra accusato e testimoni, ma anche che il giorno dell’incidente uno dei due testimoni oculari si trovava in vacanza in Marocco, e quindi la sua presenza nel luogo del sinistro era stata del tutto inventata da Aloisio” aggiunge l’associazione dei consumatori.

“Proprio grazie a tale scoperta il Gip ha emesso ora un provvedimento nel quale, accogliendo le richieste del presidente Codacons, difeso dall’Avv. Claudio Coratella, ordina al Pm l’imputazione nei confronti di Gaetano Aloisio non solo per i reati di percosse e violenza privata, ma anche per quello di calunnia, avendo il sarto contro-denunciato Rienzi con accuse del tutto false e frutto di pura fantasia” afferma ancora l’associazione dei consumatori.

Scrive infatti il Gip di Roma Arturi nel suo provvedimento: “Accertate la mendacità della ricostruzione della vicenda propinata dall’indagato e la consapevole predisposizione delle false dichiarazioni mirate a neutralizzare il resoconto della P.O., per fondarvi poi le accuse contenute nell’atto di denuncia querela, ritiene questo giudice che accanto alle originarie ipotesi delittuose il Pm dovrà agire nei confronti di Aloisio anche in relazione al delitto di calunnia”.

“Ora il sarto dei Vip della capitale, che evidentemente non sa tenere a bada i propri impulsi violenti, finirà a processo e dovrà difendersi dalle pesanti accuse mosse dalla Procura” conclude il Codacons.

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