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Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni: emozioni in mostra a Ferrara

Umberto Boccioni (1882-1916). La risata, 1911. Olio su tela, cm 110,2 x 145,4. New York, Museum of Modern Art. Dono di Herbert e Nannette Rothschild, 1959

Umberto Boccioni (1882-1916). La risata, 1911. Olio su tela, cm 110,2 x 145,4. New York, Museum of Modern Art. Dono di Herbert e Nannette Rothschild, 1959

Chiara Vorrasi ci guida lungo le sale della mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni in corso a Palazzo dei Diamanti a Ferrara

Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni, la mostra in corso dal 3 Marzo fino al 10 giugno 2018, a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, è un evento espositivo che nasce con l’intenzione di rileggere la temperie artistica italiana tra Ottocento e Novecento, ossia quel cruciale snodo tra divisionismo, simbolismo e futurismo che rappresenta uno dei principali apporti italiani all’arte moderna.

Spiega Chiara Vorrasi, insieme a Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina, curatrice della mostra: “La finalità è anche quella di valorizzare il ruolo di un artista di punta delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, quale Gaetano Previati. L’artista è stato infatti tra i pochi pionieri del cambiamento di fine Ottocento che i futuristi, e in particolare Umberto Boccioni, riconobbero come precursori della loro visione dinamica, proteiforme e corale della modernità. Per questo abbiamo scelto il tema degli “stati d’animo” che costituisce un ponte tra la generazione che matura attraverso l’esperienza divisionista e simbolista e i giovani futuristi e ci ha permesso di riesaminare da un punto di vista inedito quel fondamentale passaggio del testimone”.

Quanto tempo è passato dal momento in cui questa mostra è stata ideata fino alla sua realizzazione?

“Si tratta di una mostra di ricerca, ideata oltre due anni fa, che si è concretizzata grazie a un lavoro di scavo condotto dagli studiosi chiamati a raccolta e coinvolti nel progetto scientifico, a partire da Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina, con i quali ho avuto il piacere di condividere la curatela della mostra. Altrettanto fondamentale è stata la collaborazione di istituzioni museali e collezioni private che hanno appoggiato il progetto e hanno scelto di accordare il prestito di opere capitali, come ad esempio Ave Maria a trasbordo di Segantini, o il trittico degli Stati d’animo e la Risata di Boccioni”.

Quale il senso più profondo e quali le valutazioni artistico e culturali che vi hanno indotto a scegliere di trattare questo spaccato di storia e di società sul fronte delle arti figurative?

“Si tratta probabilmente di una scelta obbligata nel momento in cui si intende rileggere la nascita e lo sviluppo della poetica degli stati d’animo, ossia di quella che appare la via italiana alla modernità. Gli artisti che ne furono protagonisti si impegnarono a sperimentare un alfabeto visivo in grado di dare forma alla materia mutevole e inafferrabile dello spirito, traendo ispirazione diretta o indiretta da quegli ambiti della scienza e della cultura che stavano mettendo a nudo la psiche umana e sovvertendo il modo di concepire le forme e i colori, lo spazio e il tempo. Sul piano espositivo, l’opzione di mettere le opere in dialogo con l’immaginario scientifico e culturale del tempo risponde alla duplice volontà di offrire una lettura originale di quella temperie, ma anche di permettere al visitatore di sperimentare in prima persona le molteplici suggestioni che hanno accompagnato quella stagione e di crearsi un proprio percorso di collegamenti all’interno della mostra. Per questo lo Studio Ravalli ha studiato un allestimento particolarmente immersivo in cui immagini, suoni e proiezioni giocano un ruolo determinante nel racconto della mostra”.

Quale il filo conduttore della mostra e quali gli artisti, oltre a Previati, più significativi di cui esporrete le opere?

“La mostra traccia la parabola che parte dall’istanza tardoromantica di coinvolgimento emotivo dell’osservatore, per approdare poetica futurista degli stati d’animo che ha per obiettivo programmatico porre ‘lo spettatore nel centro del quadro’. Tra questi due poli si sviluppa il racconto dell’esposizione attraverso una successione di sezioni dedicate ciascuna ad uno stato d’animo, dalla malinconia all’entusiasmo. A testimoniare questi snodi sono innanzitutto capolavori giovanili di Previati e Morbelli quali Paolo e Francesca e Asfissia, che scardinano i codici accademici per esercitare, per vie diverse, una più diretta suggestione sull’osservatore.

Gaetano Previati (1852-1920). La danza delle Ore, c. 1899. Olio e tempera su tela, cm 134 x 200
Milano, Collezione Fondazione Cariplo, Gallerie d’Italia Piazza Scala

Il percorso tematico sugli stati d’animo parte dalla melanconia, incarnata da Ricordo di un dolore di Pellizza da Volpedo, passando poi per l’empatia e il rispecchiamento nella natura, testimoniato dalla ricordata Ave Maria a trasbordo e da paesaggi interiorizzati di Khnopff, Sartorio e Morbelli, fino alla rêverie musicale affidata al Chiaro di luna di Previati. Il centro ideale della mostra è occupato da un’opera manifesto del divisionismo e del simbolismo italiano quale Maternità di Previati, il primo tentativo di esprimere uno stato d’animo attraverso le componenti formali dell’opera, che viene fronteggiato dall’Angelo della vita di Segantini. Seguono poi le sezioni dedicate alle paure e alle pulsioni inconsce, testimoniate dai neri di Redon, Previati e Martini, e da dipinti e opere su carta di Klinger, Munch, Stuck e De Chirico, per sfociare nelle sale sull’amore fusionale, incarnato dagli amanti di Rodin, di Previati e del giovane Boccioni, e infine nella solarità che rifulge nel divisionismo radiante di Pellizza da Volpedo e Previati. Il percorso si chiude sulle note frenetiche ed esaltanti della modernità, di cui sono espressione autentici capolavori del futurismo, il trittico degli Stati d’animo e La risata di Boccioni, affiancati da opere di Balla e Carrà, e di maestri della generazione precedente, come Previati e Medardo Rosso, per proporre una visione del tutto inedita, corale e polifonica, della vita contemporanea”.

Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni – INFO UTILI SULLA MOSTRA

Dove

Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Durata

3 marzo – 10 giugno 2018

Orari

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Organizzatori

Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara

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