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Ondata di gelo come nel 1985? L’agricoltura già trema

Ondate di gelo, siccità, alluvioni: secondo Coldiretti l'anno scorso le bizzarrie climatiche sono costate 1,5 miliardi al comparto agricolo

L'ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha colpito in particolare il Sud Italia, con forti piogge e neve, ha causato una strage nelle campagne. Dagli ulivi alla cipolla di Tropea, danni per milioni di euro.

Coldiretti: “Ondata di gelo del 1985 causò una strage di 30 milioni di ulivi”

Ondata di gelo alle porte dell’Italia come annunciato dagli esperti meteo in questi ultimi giorni. Il Burian dalla Russia si metterà in marcia nelle prossime ore per raggiungere anche la nostra Penisola e porterà gelate diffuse e neve fino in pianura al Centro-Nord.

Per il comparto agricolo è già scattata l’allerta, visti anche i precedenti con una ondata di gelo record. Le gelate del 1985 hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani, ma danni superiori al 50 per cento si sono verificati in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise e Basilicata con una strage di almeno 30 milioni di piante ricorda la Coldiretti. La prossima ondata di gelo che sta per investire l’Italia secondo Centro Epson Meteo-Meteo.it è paragonabile infatti a quella del febbraio 2012 o del gennaio 1985.

“Le due annate più orribili per l’agricoltura italiana che – sottolinea la Coldiretti – hanno provocato un vero disastro per una produzione simbolo del Made in Italy che concorre anche a segnare in modo indelebile il paesaggio in molte regioni”.

“Una preoccupazione che riguarda anche i vigneti se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi. I danni strutturali alle piante – precisa la Coldiretti – sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché occorrono anni prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre”.

Ma l’allarme riguarda anche gli animali con migliaia di morti causati dal freddo negli allevamenti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli nel 2012. Il brusco arrivo del freddo mette in pericolo gli alberi da frutto con i mandorli già in fiore e le gemme di albicocchi e peschi in fase di apertura che rischiano ora di essere compromesse dalle basse temperature. Ma a soffrire sono anche le orticole in pieno campo dai cavoli alle verze, dalle cicorie ai broccoli.

Questa ondata di gelo arriva dopo un mese di gennaio caldo con temperature massime di 3,3 gradi superiori alla media storica e un 2017 che si è classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr.

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