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Rinnovo Accordo Collettivo Nazionale di pediatria: prosegue la trattativa

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La FIMP: “Serve un accordo urgente per sanare la situazione di sofferenza della categoria”

Proseguono le trattative per il rinnovo dell’ Accordo Collettivo Nazionale (ACN) della Pediatria di Famiglia. Positivi per ora gli esiti dell’intensa settimana di contatti e confronti tra la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) col Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a cui va riconosciuta la chiarezza della sua nota a sostegno dei problemi della categoria.

La Federazione ha inoltre incontrato i vertici delle Regioni, nella loro massima espressione rappresentativa del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il presidente della Commissione salute Antonino Saitta e il presidente del Comitato di Settore Sanità del Comparto Regioni Massimo Garavaglia. “Siamo ancora lontani dalla possibilità di un rinnovo normativo integrale dell’ Accordo Collettivo Nazionale praticamente fermo dal 2005 – dichiara il dott. Giampietro Chiamenti Presidente FIMP -. Si intravvede però la possibilità dello sblocco della parte economica riguardante gli arretrati e in particolare la ‘Vacatio contrattuale’ bloccata dal 2010”.

“I contatti col Coordinatore della SISAC Vincenzo Pomo, ancor più supportato dalla volontà espressa nei giorni scorsi dalla componente politica regionale di cui apprezziamo l’impegno perché finalmente sembra uscire dalla indeterminatezza, prefigurano la reale possibilità di giungere ad un pre-accordo che sani la situazione di sofferenza della pediatria di famiglia. Nonostante tutto in questi anni abbiamo continuato ad erogare un alto livello assistenziale che è riscontrabile nell’indice di gradimento delle famiglie italiane. E anche nell’apprezzamento internazionale al modello dell’assistenza pediatrica territoriale italiana basato sul rapporto fiduciario e sulla presenza capillare” aggiunge.

“Adesso alle parole devono seguire i fatti e rimaniamo in attesa degli sviluppi della situazione – prosegue Chiamenti -. Siamo fiduciosi che anche le quote legate agli aumenti stabiliti per il comparto convenzionato, in equiparazione alla dirigenza medica, dalla legge di stabilità del 2017 e dalla legge di bilancio del 2018 trovino adeguata declinazione. Per l’assistenza pediatrica non è necessario stravolgere il modello organizzativo, ben rodato e funzionante, e le norme di supporto al rinnovo integrale dell’ Accordo Collettivo Nazionale. Si deve solo ridefinire alcuni aspetti che recepiscono i cambiamenti legislativi intercorsi negli anni e finalizzare gli obiettivi di salute per l’infanzia”.

“La stessa problematica del ricambio generazionale accoppiata al prolungamento della età media di vita, che la medicina generale ha giustamente posto in grande risalto in questi giorni, trova minor riscontro in pediatria dato il costante e preoccupante calo delle nascite che diminuirà il fabbisogno di pediatri. Questo però non significa esimersi da una attenta programmazione delle borse specialistiche perché se non si provvederà per tempo c’è il rischio reale che il sistema non regga più” spiega ancora. “C’è bisogno di atti concreti per recuperare un rapporto fiduciario fra la Pediatria di famiglia e l’Istituzione Stato-Regioni – conclude il presidente FIMP -. Attraverso gli organismi deputati, ci aspettiamo, anche in nome e per conto della popolazione infantile italiana, la dimostrazione che questo Paese ha ancora a cuore l’attuale modello del Sistema Sanitario Nazionale”.

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