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Nella Repubblica Democratica del Congo 800mila bambini sfollati

Allarme UNICEF: nella Repubblica Democratica del Congo preoccupazione per la situazione di 80.000 bambini tornati nel paese

Population flee their homes towards Goma as fighting continues between FARDC and M23 rebels in the Rutshuru territory east of DRC the 27th of July 2012. © MONUSCO/Sylvain Liechti News fightings have erupted between FARDC and M-23 rebels in the Rutshuru territory during which several major towns fell under control of the mutineers, bringing them even closer from the capital of North Kivu Goma.

Allarme dell’UNICEF: nel Paese 800 casi di abusi sessuali e tremila sono stati reclutati dalle milizie e dai gruppi armati

Secondo l’UNICEF, almeno 1,3 milioni di persone, fra cui oltre 800.000 bambini, sono sfollati nel 2017 nella Repubblica Democratica del Congo orientale a causa di violenza interetnica e scontri fra l’esercito regolare, le milizie e i gruppi armati nelle province di Tanganyika e Kivu Sud. In tutto il Paese si sta verificando una delle crisi di sfollati più grandi al mondo per i bambini.

“I minori nella Repubblica Democratica del Congo orientale continuano a subire conseguenze devastanti, mentre ondate di violenza destabilizzano la regione”, ha dichiarato il dott. Tajudeen Oyewale, Rappresentante pro-tempore dell’UNICEF nella Repubblica Democratica del Congo. “Centinaia di migliaia di bambini nella regione non hanno più accesso ad assistenza sanitaria e istruzione, mentre molti hanno subito atrocità per mano dei combattenti. È una situazione semplicemente brutale per i bambini, e la fine sembra ancora lontana” ha aggiunto.

I minori nella Repubblica Democratica del Congo orientale sono anche stati vittime di abusi sessuali e reclutati per combattere. L’UNICEF e i suoi partner hanno identificato oltre 800 casi di abusi sessuali, sebbene la vera portata del fenomeno contro i minori sembri essere molto maggiore. Gli ultimi dati evidenziano che oltre 3.000 bambini sono stati reclutati dalle milizie e dai gruppi armati negli anni passati.

L’UNICEF in una nota dice di essere “profondamente preoccupato per l’impatto che i combattimenti hanno avuto sulla salute e sul benessere alimentare dei minori. Molti centri medici non sono più operativi e il rischio di insicurezza alimentare si è acuito, mentre le violenze hanno impedito a molte persone di lavorare nei campi per coltivare la terra. La possibilità che migliaia di persone possano soffrire di malnutrizione a causa della mancanza di cibo è molto concreta”.

Ciò va ad aggiungersi alle epidemie di malattie sia a Kivu Sud sia a Tangyanika. Nel 2017, le due province hanno registrato 18.250 casi di sospetto colera, un numero duplicato rispetto al 2016, e 18.000 casi di sospetto morbillo.

Come parte del suo programma di risposta di emergenza a Tanganyika e Kivu Sud, l’UNICEF sta fornendo supporto multisettoriale alla popolazione sfollata, fra cui:

L’UNICEF continua a chiedere a tutte le parti in conflitto nella Repubblica Democratica del Congo di garantire accesso umanitario alle persone che hanno bisogno urgente di assistenza.

Per portare assistenza ai bambini colpiti dalla crisi nelle province di Tanganyika e Kivu Sud, l’UNICEF ha lanciato un appello di 65 milioni di dollari in supporto ai suoi programmi di risposta per i prossimi sei mesi.

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