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Negozi chiusi nei giorni festivi: Codacons attacca Di Maio

La Compagnia del buon Lavoro coordinata da Massimo Rosa propone al Governo il Lavoro di Cittadinanza: lanciata una petizione online che sta raccogliendo enormi consensi

Il Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio

Per l’associazione dei consumatori la proposta del candidato premier del Movimento 5 stelle “è assurda”

Il vice presidente della Camera e candidato premier del M5s Luigi Di Maio

ROMA – Negozi chiusi nei giorni festivi: è la proposta lanciata dal candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, che ha scatenato diverse reazioni. Il Codacons in una nota esprime netta contrarietà: “Una proposta assurda che, se attuata, porterà alla chiusura di migliaia di piccoli esercizi commerciali che già risentono di un pesante calo delle vendite”.

Per l’associazione dei consumatori “evidentemente Di Maio, troppo impegnato a cercare consensi nell’elettorato cattolico, dimentica l’esistenza di una consistente fetta di negozi che riesce ad andare avanti proprio grazie alle vendite raccolte la domenica e nei giorni festivi”.

“Questo perché non è possibile, nel settore del commercio, fare generalizzazioni assurde come quelle del leader dei cinque stelle, considerato che le esigenze degli esercizi commerciali cambiano a seconda dell’ubicazione, della tipologia di prodotti venduti, del periodo dell’anno, ecc. Senza contare che milioni di famiglie si concedono acquisti proprio la domenica e i festivi, quando cioè possono uscire, girare per negozi e spendere, essendo liberi da vincoli lavorativi” dichiara il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

“Se passerà la proposta di legge, 10mila negozi chiuderanno i battenti entro i primi 6 mesi dall’introduzione della norma, e molti altri avranno sorte analoga sul lungo periodo” prosegue Rienzi.

“Per tale motivo l’unica possibilità di salvare il commercio in un periodo in cui le vendite non ripartono è lasciare ai negozianti libertà di scelta, in modo che le aperture domenicali e nei giorni festivi siano su base volontaria, a seconda delle esigenze dei singoli esercenti” conclude il presidente Codacons.

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