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Oltre 30mila opere d’arte salvate dopo il terremoto nel Centro Italia

Con Retrace-3D una ricostruzione geologica tridimensionale dell'area colpita dal terremoto dell'Italia centrale il 24 agosto 2016 e dalla successiva sequenza sismica

Il bilancio del Ministro Franceschini alla Camera: “Circa 5 chilometri di archivi e oltre 1000 interventi di messa in sicurezza dall’agosto 2016”

L’infografica del Mibact

ROMA – Oltre 30 mila opere d’arte, di cui 20.254 beni storico-artistici e archeologici, 9.780 volumi e 4.623 metri lineari di beni archivistici sono stati finora recuperati nelle regioni colpite dal terremoto del Centro Italia.

Le opere salvate dopo il sisma sono ora conservate nei depositi di Celano-Paludi (L’Aquila), Cittaducale (Rieti), Spoleto (Perugia), Ascoli Piceno e Ancona, mentre sono 1.171 gli interventi di messa in sicurezza di chiese, edifici storici e monumenti nei territori terremotati.

Lo ha riferito oggi il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nel corso del question time alla Camera dei Deputati rispondendo a un’interrogazione riguardo alla mostra Rinascite in esposizione alle Terme di Diocleziano, in cui sono esibite alcune delle principali opere recuperate nei comuni laziali del cratere sismico.

Il Ministro, inoltre, ha ricordato che non è previsto alcun sovrapprezzo rispetto al biglietto delle Terme per una mostra che nasce proprio con l’obiettivo di tenere viva l’attenzione sul patrimonio culturale e sul dramma dei territori feriti dal terremoto. Per questo motivo il Ministro ha annunciato che da domani l’accesso a questo museo e conseguentemente alla mostra sarà libero per tutti i residenti nel cratere del terremoto.

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