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Equo compenso: professionisti attaccano l’Antitrust

Lavoro autonomo: l'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di persone che decidono di mettersi in proprio ma il trend è in calo

Diverse novità per il lavoro autonomo ma la battaglia sull'equo compenso è ancora in corso

Domani manifestazione di Comitato Unitario delle Professioni e Rete delle Professioni Tecniche

Professionisti pronti a scendere di nuovo in piazza il 30 Novembre

ROMA – L’Antitrust è intervenuta in materia di equo compenso bocciando l’introduzione, chiesta a gran voce dai professionisti, e introdotta dal Governo nella Legge di Bilancio. Sulla vicenda le associazioni di Giovani Professionisti manifestano “profondo dissenso nei confronti di quanto espresso ieri dall’Antitrust relativamente al tema dell’equo compenso”.

“Siamo in totale disaccordo con la frase dell’Antitrust sarebbero i newcomer (n.d.r: gli ultimi arrivati) ad essere pregiudicati dalla reintroduzione di tariffe minime perché vedrebbero drasticamente compromesse le opportunità di farsi conoscere sul mercato e di competere con i colleghi affermati. L’opportunità per i giovani di affacciarsi sul mercato presuppone che un mercato esista, che sia trasparente e meritocratico, che elegga a principale strumento concorrenziale la qualità della prestazione e non il suo prezzo, l’investimento a lungo termine e la creazione di valore aggiunto e non il miope risparmio finanziario immediato” spiegano ancora i Giovani Professionisti.

“Riteniamo che l’equo compenso sia una forma di tutela essenziale e doverosa utile proprio per i giovani, che si immettono in un mercato dove oggi concorrenza è sinonimo di fame, dove i lavori vengono affidati sulla base del prezzo più basso a scapito della qualità. I giovani infatti sono spesso costretti ad accettare lavori scarsamente retribuiti o non retribuiti per potersi costruire un curriculum professionale. L’ equo compenso tutela la Collettività, che ne trae vantaggio in termini di qualità dei servizi e delle prestazioni professionali” conclude la nota.

Equo compenso: un diritto

Tutto pronto per la manifestazione L’equo compenso è un diritto, organizzata da Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche. Domani alle 10.00 il Teatro Brancaccio di Roma aprirà le sue porte per accogliere migliaia di professionisti provenienti da tutta Italia per far sentire il proprio sostegno ad una battaglia di legalità: l’inserimento nell’ordinamento dello Stato di una tutela sull’equa remunerazione della prestazione professionale.

All’indomani della presa di posizione contraria dell’Antitrust sulla misura e nel giorno in cui il Parlamento vota la fiducia al Decreto fiscale, contenente il principio di equo compenso, dunque, sarà il momento per tutte le rappresentanze delle professioni di un confronto sull’importante risultato che si intravede all’orizzonte e per presentarsi alla politica con una sola voce. Quella di domani, quindi, non sarà l’occasione della rivendicazione ma più che altro un momento pubblico di sostegno alla dignità del lavoro e del futuro del lavoro intellettuale. Quattro i dibattiti: “Il futuro delle professioni”, “Le professioni per il Paese”, “L’ equo compenso e i rapporti con la P.a.” e “La politica e le professioni” che potranno essere seguiti anche in diretta streaming sul sito www.equocompenso.info.

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