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Giornata Mondiale dell’Infanzia: futuro nero per 180 milioni di bambini

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Gli attacchi alle scuole sono più che quadruplicati (da 50 a 212) nell'ultimo anno di guerra

Nel mondo uno su 12 vive in Paesi con prospettive di vita peggiori di quelle dei genitori. Aumentano povertà e morti violente dei minori

La Giornata Mondiale dell’Infanzia segna l’anniversario dell’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

ROMA – Secondo un nuovo studio dell’UNICEF, realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia che si celebra oggi, nonostante i progressi raggiunti a livello globale, 1 bambino su 12 nel mondo vive in Paesi in cui le sue prospettive attuali sono peggiori rispetto a quelle che avevano i suoi genitori. Secondo questo studio, 180 milioni di bambini vivono in 37 Paesi in cui, rispetto a 20 anni fa, hanno maggiori probabilità di vivere in povertà estrema, non andare a scuola o morire in modo violento.

Lo studio dell’UNICEF, valutando le prospettive dei bambini quando scappano da una povertà estrema, quando vogliono ottenere un’istruzione di base ed evitare una morte per cause violente, ha rivelato che:

“Mentre l’ultima generazione ha assistito a grandi risultati, mai raggiunti in precedenza, sul tenore di vita per la maggior parte dei bambini del mondo, il fatto che una minoranza dimenticata di bambini ne sia rimasta esclusa, non per errori loro o delle loro famiglie, è grottesco”, ha dichiarato Laurence Chandy, direttore dell’UNICEF per il dipartimento Dati, Ricerca e Politiche.

“È la speranza di ogni genitore, ovunque nel mondo, di dare ai loro bambini maggiori opportunità rispetto a quelle che hanno avuto loro da giovani. In questa Giornata Mondiale dell’Infanzia dobbiamo prendere coscienza di quanti bambini stiano invece vedendo le loro opportunità restringersi e le loro prospettive diminuire”, ha aggiunto Chandy.

Un altro sondaggio dell’UNICEF lanciato oggi, effettuato su 11 mila bambini e adolescenti fra i 9 e i 18 anni in 14 Paesi, mostra che i bambini sono profondamente preoccupati sulle questioni globali che colpiscono i loro coetanei e loro personalmente, fra cui violenza, terrorismo, conflitti, cambiamento climatico, disparità di trattamento dei rifugiati e dei migranti e povertà.

I principali risultati del sondaggio fanno emergere che:

LA GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA

L’UNICEF celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia, che segna l’anniversario dell’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, con “takeovers” (eventi in cui i bambini prendono il posto degli adulti) a livello mondiale, iniziative di alto livello e altre mobilitazioni di bambini in oltre 130 paesi, per dare ai bambini una piattaforma tutta loro per contribuire a salvare le vite di altri bambini, battersi per i loro diritti e realizzare il loro potenziale.

La Giornata Mondiale dell’Infanzia è una giornata ‘per i bambini, fatta dai bambini’: i bambini da tutto il mondo prenderanno il posto degli adulti in ruoli chiave nel mondo dei media, della politica, del business, dello sport e dello spettacolo per esprimere le loro preoccupazioni sulle questioni su cui i leader mondiali dovrebbero concentrarsi e per dar voce al supporto per quei milioni di loro coetanei che stanno affrontando un futuro con minori speranze.

“La Giornata Mondiale dell’Infanzia serve per farci ascoltare e darci modo di dire qualcosa sul nostro futuro. E il nostro messaggio è chiaro: dobbiamo parlare in nostra difesa e, quando lo facciamo, il mondo deve ascoltarci”, ha detto Jaden Michael, attivista quattordicenne e difensore dei diritti dei bambini dell’UNICEF.

Fedeli: “Giovani hanno diritti che vanno tutelati e salvaguardati”

“Le bambine e i bambini, le adolescenti e gli adolescenti hanno diritti che vanno tutelati e salvaguardati. Tanto più che loro stessi, per via della giovane età, spesso non sanno di possederli. Non discriminazione, pieno sviluppo, libertà di pensiero e di espressione, diritti alla salute e all’istruzione: la Giornata di oggi ci ricorda che questi – e molti altri ad essi collegati – devono essere gli obiettivi della nostra azione di comunità educante quando parliamo di infanzia e di adolescenza. Oggi e ogni giorno”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Questo Governo, in continuità con il precedente, sta rivolgendo a questi periodi della vita un’attenzione particolare: è da queste fasi che dipenderà la qualità del futuro delle singole persone e della collettività. E noi vogliamo un domani giusto, equo, libero. È sul presente dei giovani che dobbiamo investire se vogliamo fare di loro cittadine e cittadini consapevoli e responsabili. E l’investimento deve partire dall’ascolto delle loro esigenze e delle loro necessità. Sono soggetti attivi e come tali dobbiamo imparare a trattarli” aggiunge.

“L’impegno che stiamo portando avanti per diffondere la cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – continua Fedeli – è ampio. Oltre a Protocolli importanti firmati con associazioni e istituzioni che si occupano di questi settori, voglio ricordare il cambiamento radicale introdotto con la realizzazione del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, previsto dalla legge 107 del 2015, grazie al quale i servizi per l’infanzia escono dalla dimensione assistenziale ed entrano a pieno titolo nella sfera educativa”.

“Nei giorni scorsi abbiamo presentato, poi, a Roma i lavori del Gruppo sull’adolescenza, che ho voluto fortemente all’inizio del mio mandato, guidato da Anna Serafini, per far sì che ci ritrovassimo a ragionare sulle sfide educative contemporanee a partire dall’ascolto, vero, delle e degli adolescenti. In quell’occasione abbiamo lanciato l’Osservatorio nazionale sull’adolescenza che svolgerà azioni di studio e di rilevazione per orientare gli interventi legislativi e di sistema. E sempre per fornire risposte in linea con le diversificate esigenze delle nuove generazioni abbiamo istituito una Cabina di regia per il contrasto alla dispersione scolastica, coordinata da Marco Rossi Doria: siamo convinti che combattere la povertà educativa sia la chiave per combattere tutte le povertà e rimettere al centro i diritti dei nostri giovani”.

“Perché tutto questo porti frutto, inutile dirlo, è necessario che i percorsi messi in campo siano condivisi con le famiglie. Non a caso proprio domani verrà rilanciato il Patto di corresponsabilità educativa tra scuole e famiglie: è un passo fondamentale per sancire in modo più formale e concreto la necessità e l’importanza di un’alleanza educativa forte, che metta al centro i diritti, le esigenze e i sogni delle nuove generazioni”, conclude la Ministra.

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